NEGATOR – Old Black | Aristocrazia Webzine

NEGATOR – Old Black

 
Gruppo: Negator
Titolo: Old Black
Anno: 2004
Ristampa: 2005
Provenienza: Germania
Etichetta: Magick Records
Contatti:

Sito web  Facebook  Twitter  Soundcloud  Bandcamp  Reverbnation  Last.fm  Myspace

 
TRACKLIST

  1. Science Of Nihil
  2. Free Bird
  3. Der Infanterist
  4. Interludium
  5. Katharsis
  6. Vernunft 1.0
  7. In The Unholy Halls Of Eternal Frost
  8. Renegation
DURATA: 38:11
 

Negli ultimi due anni i Negator sono stati tirati in ballo più per questioni di formazione (altrui) che musicali, infatti se il loro ultimo album risale al 2010 (il buon "Panzer Metal"), cui quest'anno seguirà "Gates To The Pantheon" (atteso per aprile), è dal 2011 che condividono il cantante coi Dark Funeral: sto parlando di Nachtgarm, l'unico membro originale rimasto nel gruppo tedesco, che ha sostituito Emperor Magus Caligula.

Il disco qui preso in esame è l'esordio del 2004 intitolato "Old Black", dove il Nostro è affiancato dal fondatore Trolfbert (chitarra), Tramheim (batteria) e Berthelm (basso); questi musicisti hanno registrato anche il successivo "Die Eisernen Verse" che li ha portati in tour insieme ai Koldbrann. Abbiamo a che fare con quello che ho ribattezzato «fast & furious black metal», fatto di tirate al fulmicotone, nessuna concessione melodica e un assalto (quasi) senza soluzione di continuità. Si tratta di metallo nero puro per quanto concepito nel ventunesimo secolo, capace di rispettare gli ideali della tradizione in un contesto meno misterioso e al tempo stesso più consapevole di sè. L'unico momento che mi è apparso fuori luogo è l'incipit moderno di "Vernunft 1.0", fortunatamente limitato ad appena dieci secondi. L'attaccamento alla visione classica dello stile si può dedurre anche dalla copertina minimale o dal semplicissimo libretto a quattro pagine totalmente in bianco e nero, con le foto dei quattro musicisti.

Dietro una proposta del genere sottostanno rischi noti, come l'appiattimento delle canzoni e la mancanza di varietà, cui la band si oppone in due maniere: da un lato prestando attenzione a mantenere viva una certa fantasia nelle ritmiche, inserendo cambi di tempo e qualche stacco acustico ("Science Of Nihil"); dall'altro instillando sfumature diverse nelle atmosfere dei brani. "Free Bird", a mio avviso il pezzo migliore del lotto, è dotato di un sentimento quasi epico e arioso, trionfale, mentre "Katharsis" assume un tono drammatico. Inoltre la durata complessiva ridotta aiuta e non poco.

Non fatevi ingannare comunque, la peculiarità di "Old Black" è quella di avanzare in corsa, distruggendo qualunque ostacolo sul proprio percorso, grazie anche allo screaming incisivo di Nachtgarm, che vanta una marcia in più nei frangenti in cui utilizza la lingua tedesca per inasprire ulteriormente il proprio tono. E quale band omaggiare con una citazione in un contesto battagliero come questo, se non i Marduk di "Panzer Division Marduk" con la sirena antiaerea su cui accelera la batteria di "Der Infanterist"?

Nel complesso "Old Black" è un album piuttosto godevole, che apparirà addirittura progressivo se paragonato a certe produzioni monolitiche di casa Endstille, come si può notare dagli undici minuti della conclusiva "Renegation", nei quali l'evoluzione è continua, restando però fedele al contesto generale. Se siete amanti di gruppi come Setherial, Cirith Gorgor, Dark Funeral e Marduk di metà carriera, potreste prender in considerazione i Negator per un ascolto semplice ma efficace, privo di sorprese eppure soddisfacente.

Nota: la versione in mio possesso è quella dell'etichetta californiana Magick Records edita nel 2005, mentre quella originale del 2004 è opera di Remedy Records.