NOCTEM CURSIS – Nocturnal Frost | Aristocrazia Webzine

NOCTEM CURSIS – Nocturnal Frost

 
Gruppo: Noctem Cursis
Titolo:  Nocturnal Frost
Anno: 2014
Provenienza: Francia
Etichetta: Mortis Humanae Productions / Le Crépuscule Du Soir Productions
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TRACKLIST

  1. Prelude Of An Era
  2. From Space
  3. Scars Of The Past
  4. Le Guerrier Noir
  5. Ov Immobile Energy
  6. World To Ashes
  7. Secrets Of The Elders
  8. Les Rivages De La Mort
  9. Crossing The Everlasting
DURATA: 43:57
 

I francesi Noctem Cursis sono una giovane realtà sorta nel 2010 e che sino a quest'anno aveva alle spalle un unico ep, "Wrath Of Winter, pubblicato nel 2011. Il 2014 vede l'uscita del loro album di debutto, "Nocturnal Frost", supportato da un'accoppiata di etichette connazionali a noi note: Mortis Humanae Productions e Le Crépuscule Du Soir.

La musica del sestetto transalpino si rifà agli anni Novanta norvegesi. Le influenze che ne modellano il suono provengono per lo più da quella patria e sono riconducibili a band quali Emperor, Dimmu Borgir, Gehenna e Windir, non disdegnando in un paio di circostanze di avvalersi sia dell'approccio melodico che di scansioni ritmiche al limite col death, che invece rimandano alla scena svedese di Dissection e Sacramentum.

La proposta, come avrete potuto intuire dai nomi tirati in ballo, è un un Black Metal dalle aperture ariose e dalle tinte epiche, che non rinuncia a brevi scorribande in velocità, nel quale solidi mid-tempo e ambientazioni melancoliche si fondono ("Ov Immobile Energy"), tesi a ricreare uno scenario freddo e inospitale. Scenario che canzoni come "Le Guerrier Noir", "World To Ashes" e "Les Rivages De La Mort" (la voce pulita al suo interno è di Loïc Cellier dei Belenos) rendono ancor più vivido, grazie al buon operato svolto in chiave di riffato dalle due asce Raven e Terror.

"Nocturnal Frost" è un album piacevolmente datato: tutto ciò che vi è al suo interno l'abbiamo già ascoltato e riascoltato più volte e il fatto che non vi siano dei pezzi qualitativamente adatti a trainarne le sorti ne smonta in parte la riuscita. Infatti, pur tenendo in considerazione aspetti positivi quali l'assenza di brani inutili, una prestazione complessiva soddisfacente e la produzione massiccia e potente, alla fine della fiera non ci rimane che un omaggio a ciò che c'è già stato. Formalmente gradevole, sufficiente sì, tuttavia privo di quei guizzi che gli permettano d'insediarsi nel lettore con continuità.

Per i Noctem Cursis quest'album rappresenta un primo passo compiuto in sicurezza, in cui sembra sia mancata la voglia di rischiare, evitando di mettere in mostra la loro presenza; e questo, sulla lunga distanza potrebbe anche danneggiarli. Dispiace scrivere in tali termini, perché i francesi pare abbiano appreso bene la lezione. Speriamo quindi che in futuro provino a lasciare all'interno delle canzoni tracce del proprio carattere: una volta riusciti a far ciò, superare la soglia delle più classiche, comode e scontate sufficienze non dovrebbe essere un problema.