NOCTURNAL BREED – Napalm Nights
Gruppo: | Nocturnal Breed |
Titolo: | Napalm Nights |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Norvegia |
Etichetta: | Agonia Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 01:02:36 |
A sette anni di distanza dalla pubblicazione di "Fields Of Rot", si rifanno vivi i norvegesi Nocturnal Breed. La formazione di Oslo si ripresenta con un quartetto di base differente da quello che confezionò quel disco, con il reparto delle asce che fa registrare il ritorno del chitarrista Axeman I. Maztor (musicista già presente ai tempi di "No Retreat… No Surrender" del 1998 e "The Tools Of The Trade" del 2000) e l'entrata nei ranghi di V. Fineideath (peraltro anch'egli membro dei Conjuration, nei quali militano sia il cantante-bassista S. A. Destroyer che il batterista Tex Terror), avvalorando la sensazione di una scelta fatta per mantenere il tutto "in famiglia".
I Nocturnal Breed sono una di quelle band che si amano o si odiano. La ricetta con la quale si ripropongono è rimasta ancorata al loro credo di base, a regnare è infatti la vecchia scuola thrash rozza, istintiva e che si nutre sia del suono classicamente europeo di stampo teutonico che di quello di matrice Bay Area, annerita e su cui vengono innestati una discreta dose di groove alla Motörhead ("The Bitch Of Buchenwald) e tratti che richiamano il fascino di certe sonorità heavy. In sostanza il piatto pronto per essere servito è nuovamente quello che ha soddisfatto in passato chiunque abbia a cuore la loro musica.
"Napalm Nights" formalmente è un album che ha poco da farsi perdonare, poiché trita, pesta e s'indiavola com'è giusto che sia. I brani sono per lo più coinvolgenti e adatti a tirar fuori la parte più scatenata di ogni thrasher, che di certo dovrebbe trovarsi a proprio agio nel seguire la corrosiva voce di S. A. Destroyer in episodi trascinanti quali "Speedkrieg" e "Thrashiac", mentre non mancherà di apprezzare le aperture solistiche che si fanno strada a ripetizione all'interno delle tracce (col supporto anche dell'ex A. E. Rattlehead in "Thrashiac" e "Under The Whip") e infine godrà delle atmosfere più scure e pressanti che attanagliano "Cursed Beyond Redemption" e la conclusiva "Krigshisser" (nella quale è presente in veste di ospite alla voce Nocturno Culto).
Le noti positive elencate tuttavia non vedo come possano giustificare il sin troppo esteso minutaggio conferito al disco. L'unico vero problema di questa fatica dei norvegesi è difatti la durata e l'esempio più evidente è racchiuso nei dodici minuti di "Napalm Nights" che — per quanto non siano congegnati male e si presentino in una forma discretamente varia — si reggono a fatica; sensazione che si palesa anche in un altro paio di circostanze, ma che non credo proprio possa risultare così irritante da minare l'ascolto e limitarlo nel tempo.
I Nocturnal Breed sono energici, carichi e ben disposti a farvi divertire, ancora una volta il loro lavoro è dedicato agli sfegatatissimi del genere che sono sicuro non lo lasceranno passare inosservato. Bentornati!