Nocturnal Depression - The Cult Of Negation

NOCTURNAL DEPRESSION – The Cult Of Negation

Gruppo: Nocturnal Depression
Titolo: The Cult Of Negation
Anno: 2010
Provenienza: Francia
Etichetta: Avantgarde Music
Contatti: Facebook  Spotify
TRACKLIST

  1. Credo Negativo
  2. They
  3. We’re All Better Off Dead
  4. Home Asylum
  5. Dead Children
  6. The Cult Of Negation
DURATA: 43:43

Il nome Nocturnal Depression da qualche tempo è abbastanza noto in ambito underground, si tratta di una formazione francese che suona depressive-suicidal black metal. The Cult Of Negation è il loro ultimo album, uscito un anno fa sotto Avantgarde Music. Ho deciso di proporvene un’analisi in quanto apprezzo praticamente tutta la discografia di Herr Suizid e Lord Lokhraed (gruppo che ho scoperto solamente perché ha partecipato a uno split coi nostrani Kaiserreich), ma questo quarto disco si differenzia per molti versi dalla produzione precedente.

Personalmente li ritengo una band che — pur muovendosi in un ambito piuttosto angusto, nel quale è terribilmente facile proporre materiale banale o peggio ancora patetico — possiede ottimi spunti e idee, in passato però spesso forse eccessivamente diluiti all’interno di composizioni di lunga durata, ma poco continue. Penso ad esempio a brani quali “And Fall The February Snow” o “Fading Away In The Fog”: io li ascolto sempre con piacere, riconoscendo però al tempo stesso che possano risultare pesanti ed eccessivamente ripetitivi a molti.

Passiamo ora a trattare nel dettaglio The Cult Of Negation, l’album si presenta in un digipak dai toni funebri, dove dominano il grigio e il nero, sullo scenario di un centro abitato probabilmente distrutto da un bombardamento o comunque da una guerra. Il libretto è di otto pagine e i testi sono accompagnati da immagini esplicite relative al suicidio; le altre informazioni sono ridotte davvero ai minimi termini.

L’apertura è affidata a “Credo Negativo” e, a conferma del fatto che abbiamo a che fare un disco diverso dal passato, si tratta di uno dei brani più brevi mai composti dal gruppo transalpino: poco più di tre minuti e mezzo, con un finale quasi troncato. È pressoché inutile sottolineare come un forte senso di tedio e tristezza permei l’aria, che però in questa occasione si fa di impronta meno grezza rispetto al passato, questo sia nei passaggi più mesti sia in quelli energici (vedi l’incipit di “They”). Non potrei definire in altro modo se non splendida la straziante melodia di “We’re All Better Off Dead”, uno degli apici dell’album, pezzo bilanciato e completo. “Home Asylum” e “Dead Children” invece mettono in mostra una band che sa essere dinamica senza perdere un briciolo di emotività, fattore fondamentale di questo genere al di là di tutto.

Ricapitolando, i Nocturnal Depression hanno scritto un disco più accessibile e dinamico a confronto dei vari Nostalgia – Fragments Of A Broken Past, Soundtrack For A Suicide – Opus II e Reflection Of A Sad Soul, tuttavia sempre lontano dal mainstream: scelta consapevole? Evoluzione? Disco di passaggio? Chi lo sa… A ogni modo The Cult Of Negation è un album piacevole e che smuove qualcosa. Chi ama queste sonorità potrebbe prenderlo in considerazione.