NORDLUMO – Embraced By Eternal Night
Gruppo: | Nordlumo |
Titolo: | Embraced By Eternal Night |
Anno: | 2017 |
Provenienza: | Russia |
Etichetta: | Endless Winter |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 1:16:56 |
In un panorama affollato come quello del funeral doom le probabilità di imbattersi in progetti mediocri è piuttosto alta. Con la facilità con cui è possibile registrare un disco in questa nicchia dove la tecnica non fa necessariamente la parte del leone, semplicemente installando un programma apposito e munendosi di una semplice interfaccia audio, quanto appena detto non deve sorprendere. Al contrario, quando si ha l'opportunità di ascoltare un album, seppur non perfetto, che riesca in qualche modo a distinguersi dalla moltitudine, sono sempre momenti, mi si perdoni l'ironia, felici.
Il debutto del russo di Murmansk, Nordlumo, rientra nella ristretta cerchia dei progetti da tenere d'occhio nei prossimi anni, se non tanto per le sue intuizioni compositive, che nel caso migliore svelano una conoscenza profonda del panorama doom presente e passato, quanto per le sue ottime doti di arrangiatore. Il perché è presto svelato: "Embraced By Eternal Night" non è un capolavoro, tutt'altro, tuttavia riesce nell'impresa di ribaltare una prima impressione negativa, causata da un bilanciamento del minutaggio non efficace, con una prestazione encomiabile che emerge dopo ascolti ripetuti.
Aprire un disco con una introduzione di oltre otto minuti seguita da un pezzo di ventitré non è una idea consigliabile nell'era del consumo rapido e indolore. "Devotion", la composizione colpevole, si difende bene, ma divaga senza costrutto troppo di frequente per giustificare una durata così estesa, che, invece di riprendere le tematiche dell'intro e svilupparle compiutamente, si perde in una volontà precisa di trasformare un'interessante proposta al limite del death-doom in una marcia funebre con poche idee.
"Scripts", però, cambia le carte in tavola e in tredici minuti netti racconta un disco diverso: maggiormente vario, dalla produzione limpida, dall'esecuzione strumentale impeccabile, soprattutto per quanto concerne la sezione ritmica, con il basso prepotentemente sugli scudi; infine dalla fluidità così naturale e avvolgente che i movimenti melodici si susseguono a devastanti introspezioni quasi ambient senza che vi sia soluzione di continuità. Un mutamento repentino che spacca "Embraced By Eternal Night" in due, dove il secondo tempo giganteggia sul primo.
"Dreamwalker" attinge da sonorità gotiche, riprendendo l'intermezzo di pianoforte e voce pulita della traccia precedente, concedendosi il lusso di un assolo a coronare il climax sonoro, che — a margine — solleva la prestazione delle chitarre, fino a quel punto abbastanza piatta. L'outro "Millenium Snowfall", sorretto da droni di sintetizzatori VST (Virtual Instrument), che a un primo ascolto sembra un riempitivo obbligato, invece rilassa i sensi prima della notevole cover del pezzo dei Colosseum, "Weathered", tratto dal loro disco di debutto; Nordlumo approccia il materiale con personalità e perizia, senza limitarsi a copiare.
La scelta (voluta o forzata, non è fondamentale) di una produzione trasparente, pur sottraendo uno degli attribui essenziali del funeral, ossia la pesantezza dell'essere, si rivela infine vincente, ponendo in risalto la compattezza degli arrangiamenti, che, talvolta, nella semplicità trovano un'arma potentissima.
In conclusione, "Embraced By Eternal Night" è caratterizzato da alcune incertezze dovute alla sua natura di opera prima. Tuttavia, avesse beneficiato di un lavoro di editing migliore, in guisa tale da ridurre le ripetizioni e porre maggiore enfasi sulla costruzione di tracce contraddistinte non solo da melodie dilatate ma anche da riff possenti, ora staremmo parlando di un album ben sopra la soglia della sufficienza. La speranza quindi è che "Embraced By Eternal Night" sia un punto di partenza, un primo tentativo adatto a entrare nei meccanismi di questo genere complesso, per un progetto che mostra notevoli potenzialità.