NORTHERN OAK – Of Roots And Flesh
Gruppo: | Northern Oak |
Titolo: | Of Roots And Flesh |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Inghilterra |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 57:57 |
"Of Roots And Flesh" è il titolo dato dai Northern Oak al loro terzo disco. A distanza di quattro anni dall'uscita del precedente "Monuments", la formazione britannica sembra aver preso maggiore coscienza dei propri mezzi, delle proprie virtù e dei propri limiti, confezionando un album che in linea di massima va a rifinire il tragitto musicale percorso sinora.
La prova del sestetto di Sheffield non è trascendentale, non riscriverà le pagine del genere e alterna momenti pienamente riusciti ad altri non proprio elaborati nel migliore dei modi. Abbiamo tuttavia la possibilità di poter apprezzare brani che trovano di volta in volta il modo per attirare a sé l'orecchio: sfoderando il proprio fascino ambientale in maniera incantevole nell'accoppiata composta dalla fosca "Nerthus" e dalla malinconica e perlacea strumentale "Island", che possiedono un incedere solenne come "Gaia" o pressante e imponente come "Only Our Names Will Remain", che lasciano al ritornello il compito di conquistarvi ("Of Root And Flesh") o ci raccontano di eventi storici. A questo proposito "Marston Moor" narra della battaglia che condusse all'abbattimento del potere assoluto del re in Inghilterra, i cui protagonisti furono Oliver Cromwell e Sir Rupert.
Il lavoro perde però un paio di punti complessivi e un pizzico di quel calore e di quella passionalità che erano caratteristiche forti del recente passato a causa di qualche lungaggine insita nell'elegante e positivamente melliflua traccia d'apertura "The Dark Of Midsummer", della ridondanza che attanaglia "Taken", di un paio di frangenti non del tutto scorrevolissimi (chissà perché le band tendono a complicarsi la vita…) riscontrabili nelle sezioni più progressive e di qualche riff e intarsio melodico un po' scontati. Gli intarsi sono perlopiù a cura dall'attivissimo flauto di Catie Williams, che dalla metà del secondo minuto di "Marston Moor" pare palesemente omaggiare i Dark Tranquillity.
In fin dei conti i Northern Oak offrono buona musica e "Of Roots And Flesh" non è né più né meno di questo: agli amanti del folk ciò dovrebbe bastare per gustarne le gradevoli qualità, attendendo però in futuro un'ulteriore riprova della volontà di migliorarsi da parte di una band che ormai poggia il proprio vissuto su basi consolidate, valide e sulle quali sembra si possa fare affidamento.