NOTT – Disfacimento | Aristocrazia Webzine

NOTT – Disfacimento

 
Gruppo: Nott
Titolo: Disfacimento
Anno: 2017
Provenienza: Italia
Etichetta: Obscvrvs Records
Contatti:

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TRACKLIST

  1. Rimpianto
  2. Infezione
  3. Disfacimento
  4. Declino
  5. Ineluttabile
  6. Consunto
  7. Disprezzo
  8. Caduta
DURATA: 40:55
 

Il black metal si sta prestando, negli ultimi tempi, alle contaminazioni più coraggiose e, per alcuni, oltraggiose. Dalla fusione di elementi di elettronica, processo iniziato già al tramonto degli anni Novanta, fino alle infiltrazioni post-rock che hanno preso piede nella scena, la Nera Fiamma ha perduto una caratterizzazione decisa, marcata. Seppur nella diversità delle proposte, alle radici del movimento si collocava una forte componente ortodossa, che ha contribuito alla definizione dell'identità primigenia del genere.

In questo contesto, fa decisamente bene ricevere un disco come "Disfacimento" di Nott, progetto solista di Archvile, polistrumentista di Brescia, fondato nel 2002. L'album è una summa di ciò che il black metal di un certo tipo, e con questa locuzione si intende un'aderenza alla filosofia norvegese comunque personale, possa e debba continuare a essere.

Nott ha esperienza e appartiene a un'altra generazione rispetto ai progetti che pubblicano le loro opere nel 2018, e questo — benché sia forse un dato trascurato — gioca invece, a parere di chi scrive, un ruolo importante. "Disfacimento" ha un senso della misura raffinato, concentrando in quaranta minuti ciò che altri soggetti meno talentuosi avrebbero espresso in oltre sessanta; allo stesso tempo, tuttavia, la durata relativamente breve non nasconde nessuna mancanza di ispirazione finale, al contrario, sarebbero necessari altri dieci minuti abbondanti per esaurire la potenza di Nott, che saggiamente preferisce abbandonare il palco al culmine dello spettacolo piuttosto di rischiare il tedio.

Si diceva, un black metal fluido, maschio, potente, supportato da una produzione che non nasconde nulla, dal basso tonante alle chitarre che si rincorrono, tessendo trame composte da riff di matrice scandinava, di cui al termine dell'ascolto possono restare solo impressioni positive. Ed è proprio quest'ultima la vera forza di "Disfacimento" e di Nott, la capacità naturale di assorbire la struttura base del black nella propria proposta e scrittura, rifuggendo una deleteria volontà di innovare dove la novità ha poco spazio.

Sul versante tecnico, nulla da eccepire. Archvile si muove con competenza tra tutti gli strumenti; nonostante non vi siano quasi mai passaggi in cui risalti effettivamente la perizia esecutiva, la coesione della prestazione è testimonianza del talento multiforme del musicista bresciano, che si concede anche linee di basso alquanto interessanti e, rarità nella gran parte dei dischi black, non solo mera presenza, ma funzionali all'organicità ritmica di "Disfacimento". Una menzione particolare meritano i testi, dalla distinta profondità poetica, ben distanti dalle superficialità da cui sono appesantiti molteplici altri tentativi letterari tipici dell'Opale Nero.

Dopo ripetute sessioni di ascolto, solo un particolare è rimasto poco chiaro: come mai un album della qualità di "Disfacimento" non abbia trovato una distribuzione e una tiratura maggiore dell'edizione digipak in cento copie, né sul suolo italiano né all'estero. La cura e la professionalità con cui Archvile ha approcciato questa sua creatura discografica sono assolutamente totali e di conseguenza sorprende come nessuna realtà di spicco del panorama estremo abbia dato una possibilità a Nott di raggiungere un pubblico più vasto. Per quanto sia vero che l'underground sia la dimensione maggiormente consona a "Disfacimento", lascia perplessi il paradosso che vede un progetto valido condannato all'oscurità o al passaparola tra gli appassionati, mentre il mercato è inondato da insipide riletture di una manciata di grandi classici che danno l'impressione, errata, di una scena black statica nel suo conservatorismo da un lato e così confusa da aver perduto le sue radici dall'altro.

Black metal di qualità ne viene suonato ancora tanto, invece, anche tra i confini della nostra Penisola.