NUMEN – Numen | Aristocrazia Webzine

NUMEN – Numen

 
Gruppo: Numen
Titolo:  Numen
Anno: 2007
Ristampa: 2011
Provenienza: Spagna
Etichetta: Les Acteurs De L'Ombre Productions
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TRACKLIST

  1. Egunsentiaren Heriotza
  2. Gauaren Irrifarre Izkutua
  3. Etsipinaren Ispilu
  4. Ahanzturaren Hilobia
  5. Belearen Hegaldiak… Iluntasuna Dakar
  6. Isiltasunaren Hots Hutsa…
DURATA: 41:31
 

I Numen sono una formazione basca di black/folk, attivi sin dal finire degli anni Novanta mi erano praticamente sconosciuti, la ristampa di "Numen", eponimo terzo capitolo — pubblicato originariamente nel 2007 dalla Goimusic in sole mille copie e distribuito unicamente in Spagna e Portogallo — da parte della francese Les Acteurs De L'Ombre Productions, — etichetta già in passato incrociante la nostra 'zine per il lavoro dei Penseées Nocturnes, "Grotesque", e recentemente per la fantastica uscita dei belgi Cult Of Erinyes "A Place To Call My Unknown" —, mi ha dato l'opportunità di entrare in contatto con una realtà più cruda e ortodossa di quanto potessi immaginare.

L'uscita è musicalmente un inno alla Norvegia dei tempi andati, ritmiche serrate, violenza nera, asciutta e dilaniante in cui si fanno strada di tanto in tanto brevi inserzioni folk/pagan ("Egunsentiaren Heriotza"), nelle qualli la semplicità di un riffato in alcuni tratti quasi elementare, ma nerboruto e travolgente asseconda lo sviluppo di un operato di batteria devastante nella sua potenza ("Gauaren Irrifare Izkutua"). L'album non si limita però a una mera rappresentazione di scandinava essenza, non è di miti nordici che i testi narrano, è l'essenza stessa dell'essere basco a venire decantata nei pezzi, l'uso dell'euskara ne rafforza le già solide fondamenta storiche.

Con tutta la volontà del mondo però come posso non pensare ai vecchi Satyricon ascoltando questo disco? Come posso negarmi che in certi fraseggi echi dei Lupi norvegesi siano udibili, che il gelo degl'Immortal sia lì dietro l'angolo pronto a ghiacciarmi inarrestabile e la ferocia dei Gorgoroth sia una componente che se la band di Inferno ha perso questi ragazzi hanno marchiata a fuoco nelle note? Non posso infatti.

Il disco non soffre di cali, la noia non bussa alla porta, l'aura silvestre che s'interseca alla ripetuta esibizione muscolare offerta dal sound permette alle canzoni di sciorinare una serie di assalti guarniti da melodie che catturano ("Ahanzturaren Hilobia"), usufruire della voce di Aritz, ruvida nella maggior parte dei casi, a mo' di veicolo della personalità inquieta del combo apprezzando anche la variante che non pensi di poter riscontare in una allegorica e pimpante "Belearen Hegaldiak… Iluntasuna Dakar" nella quale i suoni cari a formazioni finniche folk meno rudi s'incassano divenendo un'arma affilata e ben sguainata.

Il lavoro, rinnovato nell'artwork, arricchito dalla trasposizione in inglese dei testi e dotato di una produzione equilibrata, si conclude con il brano probabilmente più evocativo e tempestoso, "Isiltasunaren Hots Hutsa", non male il finale scandito da acustica e flauto che quietano l'atmosfera, l'ennesimo segnale positivo che mi porta ancora una volta a chiedermi quale fosse il motivo per cui non avessi ancora avuto il piacere d'ascoltarli.

I fedelissimi del black anni Novanta troveranno nei Numen e in "Numen" un pasto sostanzioso di cui cibarsi più e più volte, la formazione basca risulta essere in attività, ci sarà quindi un successore a esso? Nell'attesa, vi consiglio di approcciare questo lavoro e andare poi indietro ripescando gli altri due capitoli pubblicati "Galdutako Itxaropenaren Eresia" e "Basoaren Semeak", ogni disco è storia a sè, in questo caso varrebbe la pena conoscerle tutte.