O - Il Vuoto Perfetto

O – Il Vuoto Perfetto

Gruppo: O
Titolo: Il Vuoto Perfetto
Anno: 2012
Provenienza: Italia
Etichetta: Grindpromotion
Contatti: Facebook  Youtube  Bandcamp
TRACKLIST

  1. Apnea
  2. Addio Alla Luce
  3. Non È Vivo
  4. Di Vita E Altri Veleni
  5. Contemplando
  6. Creatori Nascosti
  7. Il Grande Freddo
  8. L’inizio
DURATA: 30:30

Ricordo una vecchia discussione fra amici nella quale uno dei partecipanti, il più classico degli innamorati dell’heavy metal, tirava merda al grindcore definendolo solo rumore, uno stupido casino suonato alla cazzo e ne parlava in questi termini dispregiativi. Certo l’amicizia non è andata a puttane per quello, ma al di là del gusto personale fu il non aver volutamente né ascoltato né approfondito, anche dal punto di vista tematico, uno dei generi più interessanti e underground del mondo metallico che al tempo trovai alquanto ingiusto nei confronti di coloro che hanno segnato un epoca. Abbandonando questi preconcetti ci si trova ad avere a che fare con un universo sotterraneo che pullula di realtà valide, e in questo senso facciamo un plauso alla nostrana Grindpromotion che continua a supportare uscite di grande interesse: è arrivato il turno di debuttare anche per i piemontesi O. Dopo uno split con gli Hungry Like Rakovitz, la formazione biellese nella mezzora racchiusa in Il Vuoto Perfetto s’impegna nel concentrare le proprie potenzialità, le sfaccettature di un suono che lotta per rimanere di confine.

Le pennellate -core, post- e vicine al gelo del black incastonate su basi grind sono chiaramente riscontrabili all’interno di tracce che esprimono una sensazione di distacco terreno sia fisico che emotivo, un distacco che porta con sé sensazioni glaciali e un umore grigiastro. Per comprendere perché quest’album sia così straniante e costantemente in bilico fra umanità e spiritualità vi consiglio di leggerne i testi: è stata intelligentemente data la possibilità di vederli impressi in doppia lingua, con l’italiano accompagnato a braccetto dalla versione inglese curata da Simone “Pete The Ripper”, personaggio che Aristocrazia conosce bene e che in passato ebbi il piacere d’intervistare.

I disagi, l’instabilità, il freddo della morte e la contemplazione dell’oltre vita vengono esplicati anche tramite l’uso di citazioni filosofiche: “guarda i buoni e i giusti, chi odiano essi di più? Coloro che spezzano le loro tavole di valori, il distruttore, il criminale ma questi è il colui che crea” e “io tendo alla mia meta, seguo la mia strada, salterò oltre gli esitanti e i lenti e il mio cammino sia la loro distruzione“. Entrambi i frammenti inseriti in “Creatori Nascosti” sono di Friedrich Nietzsche, e rappresentano quella rottura degli schemi e della percezione individualistica che potrebbe salvare l’uomo dal grigiore che lo avvolge.

E la musica? È frenetica, puntellata di improvvise e quiete interruzioni la cui calma è destabilizzante; è nera, maligna e algida, sembra quasi la ribellione di un’anima incastrata all’interno di una teca di cristallo. Il graffiare esasperato delle urla quanto la rassegnazione del parlato si fondono frequentemente dando quella percezione di atmosfera densa e instabile, pronta a esplodere come a implodere in qualsiasi momento. La scaletta di Il Vuoto Perfetto va sviscerata e acquisita facendo sì che note e parole vadano a braccetto costante. Suggerisco caldamente l’acquisto di questo inizio degli O, che poi “L’inizio” sarà mica il loro modo di mandarci un messaggio?

«Non è vivo, non lo vedi, non s’accorge. Non è vivo. Vitreo in viso con quello spento sorriso sembra che la vita lo abbia ucciso» (“Non È Vivo”)