OBITUARY – Darkest Day
Darkest Day: il giorno più oscuro. Nomen omen (un nome, un presagio), come direbbero i latini, visto che questo è davvero il giorno più oscuro, ma per noi fan di vecchia data degli Obituary! Cosa è ‘sto cazzo di album? Un incubo! Un disco brutto, suonato male? No, molto, molto peggio. Un disco senz’anima, un compitino fatto tre minuti prima di entrare in classe per non essere sgridati dalla maestra. Quando una band si autoclona è la fine e gli Obituary ci sono arrivati.
I riff fanno venire tanti di quei déjà vu e sono così incredibilmente identici ad altri già sentiti — ecco l’inizio di “Infected” con una nota diversa, ecco l’assolo di “Dying” più corto ecc. — che Voyager potrebbe farci una puntata! I fratelli Tardy ci propinano le solite ritmiche e il solito cantato vocals triti e ritriti. E ‘sti due hanno pure avuto il coraggio di fare un progetto solista! Ma per favore, abbiate pietà di noi! Le canzoni si trascinano riff dopo riff in modo melenso, senza carica. Sembra che la band si stia dicendo: «Dai, rifacciamo questo giro altre quattro volte, così si allunga il brodo!». In definitiva: che palle! E stavolta no, signori miei, niente frasi del genere: «piacerà ai fans più sfegatati». No, no! Sono proprio i fan che devono stare alla larga da questo disco. In compenso, FORSE, il ragazzino alle prime armi può anche acquistarselo e c’è la possibilità che non lo trovi nemmeno malvagio, a patto che non abbia mai sentito niente della band in questione.
A differenza delle altre recensioni, non mi soffermerò su nessuno dei pezzi, tanto c’è proprio poco da dire. Prendete gli album storici della band, lasciate gli stessi suoni, ma toglietegli ogni sprazzo di vitalità e di voglia di suonare e avrete il pallosissimo Darkest Day. Un CD che davvero — vi assicuro — non finisce mai! Prendere una sedia e sedersi a guardare per tutto il giorno i treni che passano dalla stazione di Poppi Est è molto più stimolante.
Ah, dimenticavo… c’è Ralph “ex-Deicide” Santolla alla chitarra. Suona anche in quella perla di progetto dei Tardy Brothers? Devo aggiungere altro? Ah, sì, la copertina è del solito tizio delle ultime. Un guerriero fantasy che affetta un drago e che non c’entra nulla con… ma che ve lo dico a fare, tanto avete già capito.
In definitiva Darkest Day è un CD che dura quasi il doppio di Cause Of Death e che non vale neanche la metà. E con questo passo e chiudo!