OKKULTOKRATI – Night Jerks | Aristocrazia Webzine

OKKULTOKRATI – Night Jerks

 
Gruppo: Okkultokrati
Titolo: Night Jerks
Anno: 2014
Provenienza: Norvegia
Etichetta: Fysisk Format
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TRACKLIST

  1. Intro
  2. Dazeripper
  3. Night Jerks
  4. Zero Kulto
  5. Moon Daggers
  6. Rose Crux
  7. The Ladder (Punched Out)
  8. Cosmic Wynter
DURATA: 42:52
 

Cos'è successo agli Okkultokrati? I norvegesi sono rientrati in campo pubblicando il terzo disco "Night Jerks", ma ciò che vi ho trovato all'interno è piuttosto differente da quanto proposto nel recente passato con "Snakereigns". A cosa è dovuto questo cambiamento? Parto col dire che la formazione ha avuto a che fare con la malattia muscolare che ha colpito il chitarrista Pål Bredrup: in questa circostanza il musicista è infatti presente in veste di tastierista e non di uomo alla sei corde, ruolo che ha dovuto necessariamente cedere e che è stato ricoperto da Milton Von Krough. Il nuovo ingresso e l'altrettanto nuovo assetto generale interno potrebbero averli influenzati nel mutare rotta, scegliendo di produrre un album in cui sonorità più diluite e scie post-punk in stile Joy Division e Killing Joke vanno a congiungersi — e a ritagliarsi una gran parte di spazio — con il repertorio stilistico già in loro possesso.

Sin dai primi ascolti è facile notare come sia l'irruenza che la spavalderia alcolica accentuate e goderecce del capitolo discografico precedente siano qui ridotte ai minimi termini. L'ossatura del lavoro è perlopiù formata da una serie di canzoni in cui è la componente atmosferica a regnare sovrana, tant'è che per incrociare situazioni particolarmente movimentate dobbiamo affidarci alla breve "Night Jerks" e all'appagante "Moon Daggers". Con "Dazeripper", "Zero Kulto" (praticamente un brano dark ambient), "Rose Crux", "The Ladder (Punched Out)" e il massiccio assalto drone posto in chiusura intitolato "Cosmic Wynter" invece la band fornisce una identificazione precisa al tragitto selezionato appositamente per questa nuova uscita, sostituendo l'adrenalina e la spigolosità ruvida che la caratterizzavano con massicce dosi di riff ipnotici e inquietudine.

In conclusione, se la vostra attesa si fosse incentrata sulla possibilità di ascoltare una prova in cui il crust e il d-beat avrebbero dovuto rappresentare il martello pneumatico trainante, rimarrete spiazzati — per non dire delusi — dalla direzione intrapresa dagli scandinavi. Vi toccherà quindi azzerare le aspettative riposte e vivere questo "Night Jerks" in maniera totalmente diversa: che poi vi piaccia o meno, saranno il vostro gusto personale e il tempo che gli dedicherete a rivelarvelo. Vi consiglio comunque di non scartarlo a priori, poiché sarebbe un errore.