OPHIDIAN FOREST – Plains | Aristocrazia Webzine

OPHIDIAN FOREST – Plains

 
Gruppo: Ophidian Forest
Titolo:  Plains
Anno: 2010
Provenienza:  Croazia / Olanda / U.S.A.
Etichetta: Favonian
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TRACKLIST

  1.  The Morning Plains
  2. Fenris
  3. The Eagle
  4. Gnostic Nightmare
  5. The Heathen Revolution
  6. The Frozen Plains
  7. Messiah Of The Trees
  8. The Times They Are Decaying
  9. The Nightly Plains / East End Apse
DURATA: 47:54
 

Gli Ophidian Forest li abbiamo già incrociati un po' di tempo fa con lo split "Summoning Of The Igneous" che li vedeva in compagnia dei Pyrifleyethon, ho anche avuto il piacere di scrivere sul progetto personale di Otrebor, i Botanist, e mi sembrava quindi utile oltre che dilettevole andare a riscoprire quello che è il secondo album di questo trio internazionale mai incrociatosi dal vivo, ma capace di dar vita a del buon black metal.

Sì, i personaggi all'interno della line-up sono rispettivamente di nazionalità statunitense, Otrebor alla batteria, croata, Zaragil alla chitarra e al basso, e olandese, Amalgamoth dietro al microfono e curatore del reparto tastiere, tale coalizione sonora è stata resa possibile grazie al mondo internettiano, criticato e che io stesso per certi versi non amo particolarmente, tuttavia in grado di unire realmente le potenzialità musicali di gente appassionata alla stessa maniera ma distante migliaia di chilometri.

Il disco "Plains" è una prestazione che vive dell'esperienza dei tre membri, è infatti stato "assemblato" (passatemi il termine) da parti registrate anche un triennio prima dell'uscita, il drumming venne composto nel 2007, chitarre, basso e voce nel 2008 e poi una volta che il master venne missato presso i The Atomic Garden Studios il prodotto finale divenne ciò che mi ritrovo fra le mani, un lavoro che alterna sfuriate classicamente raw e acide ricollegabili al filone più ortodosso inframezzate da quell'aura psichedelica e atmosfericamente sperimentale della quale la compagine si fa fregio.

È una dimensione particolare quella degli Ophidian Forest, "Gnostic Nightmare" fa respirare sensazioni dark così come un pezzo come "The Frozen Plains" ha quel tocco ritualistico grazie a un suono arricchito da tappeti d'organo, alla cadenza similarmente doomica e al ringhio soffocato di Amalgamoth. Sembra difficile far convivere queste ambientazioni con le martellate assestate in pieno petto da "The Eagle" e "The Heathe Revolution" nella quale peraltro Otrebor offre una piacevole divagazione solistica.

Eppure "Plains" fila liscio e rilancia inserendo al proprio interno dei deliri esplosivi, si vedano "Messiah Of The Trees", traccia tutt'altro che classica e dal retrogusto drogaticcio in stile seventies, e la lunga "The Nightly Plains / East And Apse", che possiede proprio due anime, la prima totalmente devota all'ambient più scuro abitualmente conscio di coltivare rumori sinistri, la seconda incline al punk, un come-back to the roots come direbbero ai giorni nostri i Darkthrone.

In definitiva gli Ophidian Forest sono degli sperimentatori, artisti a cui piace tanta roba ma non l'immobilità stilistica, chi ha avuto già modo d'incrociare l'album se ne sarà di certo accorto e nello split l'hanno ampiamente confermato. Si attende che finalmente qualcuno dia la possibilità al terzo capitolo "Sussurus", ormai pronto da tempo, d'esser pubblicato e nell'aspettare quest'uscita consiglio a coloro che ancora non li avessero ascoltati di dare una bella passata nello stereo ai lavori già rilasciati, chissà che non riescano a colpirvi.