OROBAS – Arise In Impurity
Il metal, ormai lo sappiamo, ha trovato modalità di espressione, fan e musicisti accaniti ovunque in giro per il mondo. Non credo di aver mai recensito gruppi provenienti dal Bangladesh, ma c’è sempre una prima volta per tutto e rimedio a questa mia mancanza proprio oggi.
Dietro al nome Orobas si celano, oltre a un demone infernale, quattro death metaller appassionati e pieni di energia, attivi dal 2016 e che tagliano il traguardo del primo lavoro in studio con Arise In Impurity, un EP di cinque tracce che comprendono una breve intro e una cover di un gruppetto a caso, i Venom di Black Metal. L’EP è piacevole e senz’altro fruibilissimo da chiunque si ritrovi nelle crude e violente sonorità del death metal e “Bad Blood Hunter”, il quarto brano, è la migliore cartuccia sparata da questo carichissimo fucile.
Certo, solo quattro tracce sono poche, ma si percepisce una buona capacità esecutiva e le premesse fanno ben sperare. Pollice su anche per la copertina, anche se la parte vocale potrebbe far storcere il naso a qualche purista. Una cosa che, però, va assolutamente rivista sono i suoni: la batteria in “Lord Ramesses” rovina ciò che altrimenti potrebbe essere un brano di buona qualità, mentre in generale le chitarre e il basso mancano di spessore, facendo emergere la voce di Sammael più del dovuto.
Arise In Impurity è una prova sufficiente per una band che si è da poco affacciata sul mondo della composizione, ma che potrebbe avere molto da dire in futuro.