OS – Stationes Viae Mortis
Degli (di?) Os non sappiamo assolutamente nulla, se non che vengono dall’Ungheria. Stando a Metal Archives, questa band totalmente anonima e senza alcuna pagina online al di fuori del proprio Bandcamp è in giro dal 2014, e dopo un demo e un EP è arrivata, sul finire del 2020, a mettere insieme qualcosa di più corposo. Stationes Viae Mortis è il debutto sulla lunga distanza degli ungheresi ed esce per la polacca e puzzolentissima Morbid Chapel, che recentemente si sta facendo notare per una serie di uscite tanto orrende quanto giuste.
Tutto quello che gli Os hanno voluto dire del loro album è che si tratta di un concept, in particolare di un’opera che racconta la discesa dell’umanità alle soglie degli inferi in quattro passaggi (le stazioni del titolo), puntellando il libretto addirittura con alcune citazioni dell’Eneide di Virgilio… Ma in ungherese. Oltre a queste citazioni e ai titoli dei brani in latino, non c’è nulla che possa aiutare il malcapitato ascoltatore a districarsi tra i quattro momenti della discesa infernale. Una discesa costruita a suon di death metal, di quello sulfureo e cavernoso, dissonante e lo-fi.
Stationes Viae Mortis si infila negli interstizi che separano il death metal old school dei primi Incantation da quello più contemporaneo (pur se in odore di revival) di gruppi come i Suffering Hour, e lo fa andando a passo spesso cadenzato, ad andatura media, con una voce sporca e roca, però piuttosto lontana dal growl canonico. Non mancano le accelerazioni, certo, tuttavia gli Os si prendono il loro tempo, e per quanto spesso la parte ritmica sia lanciata a piena velocità, riff e voce si trattengono, insistono sulla stessa nota o sulla stessa parola, creando un contrasto particolare.
Le illustrazioni che arricchiscono il libretto, sui toni del giallo e del magenta, mostrano scenari infernali, dall’Acheronte a lande brulle e infestate di creature mostruose, e prive di alcun riferimento specifico aiutano a rendere ancora più impenetrabile il contenuto dell’album. Ma con gli Os è così, gli si crede sulla fiducia, e un giro all’inferno non si nega a nessuno.