Overkill - Scorched | Aristocrazia Webzine

OVERKILL – Scorched

Gruppo: Overkill
Titolo: Scorched
Anno: 2023
Provenienza: U.S.A.
Etichetta: Nuclear Blast
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TRACKLIST

  1. Scorched
  2. Goin’ Home
  3. The Surgeon
  4. Twist Of The Wick
  5. Wicked Place
  6. Won’t Be Coming Back
  7. Fever
  8. Harder They Fall
  9. Know Her Name
  10. Bag O’ Bones
DURATA: 51:05

Le band veterane del thrash metal nel XXI secolo attraversano un momento particolare. Il pubblico ne reclama la costante presenza dal vivo, vedendo ogni nuovo album come necessità per un nuovo tour, e se nel mentre salta fuori qualche futuro classico da mettere in scaletta tanto meglio, ma pochi si aspettano nuovi album particolarmente degni di nota. Eppure diversi gruppi della scena non ne vogliono sapere e continuano a tenere altissimi i livelli compositivi, sfornando inattesi capolavori.

A quest’ultima piccola schiera appartengono di diritto gli Overkill, già autori in età avanzata di album come Ironbound o White Devil Armory che si qualificano tra i picchi della loro discografia. A quattro anni di distanza dall’ultimo, altalenante The Wings Of War, l’uscita di Scorched si piazza a buon diritto come esempio di risposta affermativa alla domanda «ce n’era bisogno?».

La band si presenta con la formazione già rodata da alcuni dischi a questa parte, con la coppia di chitarristi Linsk-Tailer e Jason Bittner dietro le pelli a supportare i capitani di lungo corso “DD” Verni e “Blitz” Ellesworth. Come era prevedibile, i singoli strumenti riprendono il sound dei dischi precedenti, con alcuni miglioramenti nella batteria che risulta più fedele e un mixaggio di insieme che ricalca molto bene l’esperienza di un ascolto live da un palco. Dopo un decennio di assenza, si rivedono anche le orchestrazioni affidate all’ospite di eccezione Michael Romeo dei Symphony X.

Fin dalle prime note, l’apertura affidata alla title track passa un messaggio importante: Scorched è un disco metal, è un disco thrash, ma ha un’anima profondamente hard ‘n heavy. E se una vena doom sabbathiana è sempre stata nelle corde degli Overkill qui viene resa molto più organica e inserita in quasi tutti i pezzi, alternata a un riffing che potrebbe far pensare ai Judas Priest o agli Accept sotto pesanti steroidi, come suggeriscono “Goin’ Home” e la conclusiva “Bag O’ Bones”. Non mancano inoltre momenti di più classico thrash con venature punk che da sempre contraddistinguono il quintetto newyorkese come “Harder They Fall” né il classico passaggio cadenzato “Fever”, che parte quasi come una ballata per poi esplodere in un brano ricco di pathos che non sfigurerebbe al fianco di una “Skullcrusher” degli anni ’80. La palma di miglior canzone spetta però senza dubbio a “Twist Of The Wick”, autentica mini suite in cui la band mescola abilmente il trademark thrash a una matrice heavy classico degna di Painkiller, mentre l’ugola di Blitz è sugli scudi sia nei fraseggi melodici sia nei passaggi più acuti e aggressivi, per culminare poi in una parte strumentale tenebrosa e peculiare, con una ritmica granitica a sostenere cori raramente reperibili in ambito thrash, finendo in ambiti musicali quasi più tipici dei primi Blind Guardian che della scuola americana.

Menzione d’onore infine per la prova vocale di Bobby Ellsworth, che alla soglia delle sessantaquattro candeline sulla torta domina forse l’album vocalmente più vario della carriera del gruppo, pescando pagine dal repertorio di numi tutelari quali Rob Halford e Ozzy Osbourne, mescolandoli al proprio caratteristico timbro. Il risultato è perfetto sia nelle storie horror di “The Surgeon”, sia nel tipico t(h)rash talking di “Harder They Fall”.

Tirando le somme, Scorched potrebbe essere, se non il miglior album della carriera, di sicuro uno dei migliori degli Overkill: una rinfrescante dose di violenza metallica mai banale, da non prendere troppo sul serio ma che resta sempre al di sopra della più becera musica da pogo. L’esperienza di questo album cresce di ascolto in ascolto ed è consigliata almeno come utile divertissement anche a chi è più avvezzo a sonorità maggiormente adulte e moderne.