PËRL – Les Maîtres Du Silence
È un piacere tornare a parlare di Përl a quattro anni di distanza da Luminance, il mini con cui il trio parigino si era gettato con più vigore sul post-metal. Les Maîtres Du Silence, invece, è un album vero e proprio di 53 minuti, a tutti gli effetti la prova della maturità artistica per Aline Boussaroque (chitarra e voce), Thibault Delafosse (batteria) e Bastien Venzac (basso).
Anche stavolta il mastering è affidato all’infaticabile Magnus Lindberg (sì, proprio il tuttofare dei Cult Of Luna), mentre l’evocativa copertina è opera dell’artista francese Raphaelle Monvoisin. Les Maîtres Du Silence, uscito in collaborazione con l’etichetta di Rennes Terre Ferme, mette subito le cose in chiaroscuro: i Përl ci porteranno in viaggio tra i boschi in un continuo movimento tra post-metal atmosferico, punte di black metal e addirittura una certa propensione per il post-punk.
La scuola post-metal del silenzio
Il basso di Venzac è il tappeto perfetto per accompagnare i nostri passi, delineati con grande sapienza e pertinenza insieme ai precisi colpi di batteria di Delafosse, ora bestiali e ora quasi spirituali. Naturalmente, i maestri del silenzio sono tre e sarebbe impossibile parlare di questo lavoro senza citare l’ottimo contributo di Boussaroque, che avvolge il tutto con una chitarra in continua mutazione e, inutile dirlo, con una prestazione vocale assolutamente solida e tra le migliori dell’anno in questo stile.
I Përl hanno raccolto il testimone dai propri maestri con consapevolezza (c’è ovviamente un po’ di Cult Of Luna, un po’ di Alcest, un po’ tante altre cose), ma su queste basi sono riusciti a costruire qualcosa di riconoscibile. Con Les Maîtres Du Silence, il trio di Parigi consolida definitivamente un ruolo di spicco in questa sorta di scena di confine, con risultati che mi hanno in parte ricordato un’altra storia particolare degli ultimi anni, i Gold (tra l’altro protagonisti di uno show mostruoso al Roadburn Redux).
Abbiamo tra le mani un’uscita di rilievo per chiunque segua con interesse le post-cose di vario tipo, molto probabilmente sentiremo ancora parlare dei Përl verso la fine dell’anno e oltre.