PHANTOM WINTER – Cvlt
Gruppo: | Phantom Winter |
Titolo: | Cvlt |
Anno: | 2015 |
Provenienza: | Germania |
Etichetta: | Golden Antenna Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 41:07 |
La notizia dello scioglimento dei tedeschi Omega Massif mi aveva dispiaciuto, li apprezzavo e avevo avuto modo di scrivere del loro "Karpatia", uno di quei lavori che tutt'oggi ascolto molto volentieri. Andreas Schmittfull e Christof Rath, rispettivamente chitarrista e batterista di quel gruppo, non sono però rimasti con le mani in mano e dopo un anno scarso da quell'annuncio eccoli ritornare in scena con una band nuova di pacca il cui nome è Phantom Winter. La formazione è completata dalle figure di Martin Achter e Christian Krank rispettivamente nel ruolo di bassista e cantante.
Cantante? Sì, stavolta non abbiamo a che fare con una proposta di stampo strumentale, anche se all'interno dell'esordio "Cvlt" in più di una circostanza si ha la netta impressione che il tessuto musicale fatto di sludge, aperture ambient e divagazioni post-rock che componeva le trame degli Omega Massif sia rimasto similare, divenendo la base sulla quale cimentarsi in un processo di snellimento del riffing e in un crescendo di crudezza e gelo ambientale. Allo scandire veramente lento e pesante che caratterizza i brani infatti si contrappongono attimi di pura e agonizzante epicità ("Finster Wald"), di raffinata spettralità ambient ("Corpses Collide") e melancoliche aperture post-rock e post-metal ("Avalanche Cities"). Questi frangenti garantiscono varietà e applicazione del dettaglio, ma tali scelte stilistiche vengono comunque inghiottite e annientate dalle posizioni ferree e minacciose intraprese sia dal cantato in scream di Krank che dalle esplosioni estreme e annerite provenienti dall'ambito black metal, in grado di confermare come la volontà che li attraversa sia colma di una tensione stridente e drammatica.
"Cvlt" è un'oasi nella quale tristezza e buio la fanno da padrone, uno scenario freddo e invernale in cui il decadimento viene solo in parte e illusoriamente alleggerito dalle divagazioni dolciastre. È l'ideale successore di un album come "Karpatia" e ciò non fa che rendere felici coloro i quali speravano di potersi nuovamente rifugiare nell'inquieto mondo dipinto dalle note di Schmittfull e soci. Per chi ama tali sonorità e ha adorato gli Omega Massif, i Phantom Winter sono una band da tenere in altissima considerazione, che ha rilasciato un debutto assolutamente da non perdere.