PHAZER – Un(locked)
Sono trascorsi più di cinque anni dall'unico contatto avuto con i lusitani PhaZer, al tempo scrissi della versione promo di quello che poi sarebbe divenuto un album a tutti gli effetti ("Kismet"), rimanendo soddisfatto di quanto ascoltato. Il loro rock energico e metallizato, per quanto derivativo, non mi dispiaceva affatto.
Il tempo passa e il numero di uscite aumenta, anche quello di una band che successivamente ha partorito un ep intitolato "Rockslinger" nel 2012, ma che per certi versi pare sia rimasta bloccata e intrappolata nella formula compositiva sinora portata avanti. Anche "Un(Locked"), l'ultimo lavoro rilasciato nel 2016, non fa registrare nessun miglioramento né crescita.
I quattro musicisti di Lisbona suonano bene e hanno una conoscenza ampia e approfondita del panorama rock, alternative rock e metal. Pure in questa circostanza le influenze riscontrabili all'interno dei brani sono molteplici e riconoscibilissime, dando vita a una prestazione formalmente ineccepibile. Il cantato di Paulo Miranda è efficace e discretamente energico, stesso discorso vale per la chitarra di Gil Neto, il basso di Carlos Falé e la batteria di Nuno Cruz. Risulta tuttavia impossibile non scontrarsi con una miriade di cliché su cliché proposti e riproposti, dovendoci quindi accontentare di brani sinceramente non brutti (a titolo personale reputo "Dance In The Fire" il migliore del lotto), ma privi di qualsiasi tipo di pretesa.
"Un(Locked)" e i PhaZer potrebbero far breccia esclusivamente nel cuore degli ultrasfegatati del genere e non è comunque detto che riescano nel conquistarli. Repetita iuvant… alle volte anche no.