PONTE DEL DIAVOLO – Ave Scintilla!
Gruppo: | Ponte Del Diavolo |
Titolo: | Ave Scintilla! |
Anno: | 2022 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Church Of Crow Records |
Contatti: | ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
TRACKLIST
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DURATA: | 15:53 |
I piemontesi Ponte Del Diavolo sono una band nata nel 2020 per iniziativa di alcuni personaggi già presenti in altre realtà quali Inchiuvatu, Feralia e Abjura. Il gruppo è autore di un doom metal dalle tinte black ornato dalla voce stregata di Erba del Diavolo e sostenuto dalla presenza di ben due bassisti. Dopo l’esordio Mystery Of Mystery che già mostrava una chiarezza di intenti non indifferente e un secondo EP intitolato Sancta Menstruis, i torinesi completano la trilogia con Ave Scintilla!, distribuito da Church Of Crow Records.
L’EP contiene tre tracce per una durata di quindici minuti, e sin da subito fa entrare l’ascoltatore nell’universo dei Ponte Del Diavolo, fatto riff pesantissimi in cui le frequenze basse la fanno da padrona e un’interpretazione vocale alquanto peculiare, teatrale e indemoniata al contempo, perfetta per veicolare i messaggi esoterici onnipresenti nell’immaginario della band. Apre il disco “III”, introduzione strumentale a cui segue “Scintilla”: qui la voce di Erba del Diavolo cattura l’attenzione sin da subito, con un testo interamente in italiano magistralmente interpretato e inframezzato da momenti pregni di blast beat e tremolo picking. Chiude l’album “A V E”, il cui un ritornello si conficca nella mente già dal primo ascolto.
Rispetto ai due EP precedenti, Ave Scintilla! si differenzia per la predominanza delle influenze black metal, con brani decisamente più veloci e dritti al punto, lasciando poco spazio alla sperimentazione, che invece era un aspetto importantissimo nell’album di esordio (che del resto era nato da una jam session). La produzione resta sempre all’altezza delle capacità dei musicisti, mettendo in evidenza ogni strumento senza inficiare l’atmosfera oscura e misteriosa che pervade l’opera.
In conclusione, Ave Scintilla! è il degno epilogo della trilogia di EP iniziata nel 2020 dai Ponte Del Diavolo, che hanno saputo destreggiarsi fra le proprie influenze pur mantenendo una coerenza tematica e stilistica non indifferente e senza mai risultare banali. Stavolta ci viene mostrato il lato più aggressivo ed estremo della band torinese, una realtà interessante e originale all’interno del panorama nostrano di cui ben troppo spesso ci si lamenta. Che sia il preludio per un album col botto?