PREJUDICE – Megalomanic Infest
Prejudice, nome che a chi segue l'underground dirà qualcosa di più di un sentito dire, la band belga è infatti attiva sin dalla prima metà anni Novanta e con tre discreti album come bagaglio, adesso torna a farsi viva dopo una pausa di tre anni, il tempo di ricaricare le pile.
"Megalomanic Infest", l'ultimo lavoro partorito, continua il percorso evolutivo intrapreso e che li caratterizza, hanno sempre avuto occhi ben aperti e concentrati sul come coniugare una brutalità devastante a tratti progressivi-tecnici che ne costituiscono ormai marchio di fabbrica.
Nei quaranta minuti che compongono il disco verrete avviluppati da: una scarica di blast-beat chirurgici, linee di basso snelle e presenti, chitarre che si destreggiano fra melodia e aggressività e un growl morbosamente marcio che vomita rancore. Brani come "Compulsive Leech", "Beneath The Flesh" o "Profanal" sono il classico pane adatto a chi ascolta gruppi quali Deeds Of Flesh e Cryptopsy senza esserne cloni.
Trovano anche il tempo di rendere omaggio ai Death con una versione velocizzata e pungente di "Lack Of Comprehension", traccia contenuta in "Human" del 1992, che è sì personale, ma non fra le più riuscite e spezzare i ritmi con la strumentale "Stigmatized – Impassive", stacco collocato a centro scaletta, offre la possibilità di riordinare le idee all'ascoltatore.
L'unica piccola pecca è legata a una produzione che fosse stata leggermente più curata nei suoni avrebbe dato una spinta ancor più netta alle canzoni.
I Prejudice e il loro "Megalomanic Infest" dedicano agli amanti del genere una prova onesta e che ha come unico compito fornirvi una bella iniezione di adrenalina che equilibrata e precisa punta al risultato non all'apparenza e questo è quello che davvero conta.