PRIMAL – Deathzone | Aristocrazia Webzine

PRIMAL – Deathzone

 
Gruppo: Primal
Titolo:  Deathzone
Anno: 2011
Provenienza: Polonia
Etichetta: Quid Est Veritas Productions
Contatti:

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TRACKLIST

  1. Angel's Hatred
  2. Wrath Of the God
  3. Deathzone
  4. Book Of Revelation
  5. The Prophecy
  6. Liars
  7. Son Of The Morning
DURATA: 43:49
 

Primal è il nome del progetto solista di PrimalOne che avevamo già incrociato nello split "Chapel Of Fear", nel quale era in compagnia di Iugulatus e Deep Desolation. La sua discografia vanta due demo rilasciati nel 2010 ("Ominous Deity" e "Primal"), mentre sul finire del 2011 è stato pubblicato il primo album "Deathzone" ed è su quest'ultimo che ci concentreremo.

Il personaggio in questione è coerente: il suono, le dinamiche e il "modus operandi" non sono stati stravolti rispetto al recente passato, i pregi come i difetti sono in pratica rimasti gli stessi ed è difficile non considerare il disco piacevole, ma qualche perplessità rimane. Le canzoni, quasi tutte dalla medio-lunga durata, continuano a far fluire malevolenza e rabbia tramite un riffato che porta con sé soluzioni "a ciclo", con l'ombra di certe scelte di stampo Mayhem non lontana ,e lo scream di PrimalOne così malsano e acido si rivela ancora una volta convincente e adeguato. Soprattutto in tre circostanze atmosfera, rabbia e composizione assestano dei fendenti incisivi: sono l'altamente claustrofobica "Wrath Of The God", e l'accoppiata composta da "The Prophecy" (nella quale il sound diviene paludoso) e dalla successiva "Liars" (espressione massima dell'orrore e delle tinte nere che il manto Primal è sinora riuscito a tessere).

C'è però il dazio da pagare: l'intensità a valori alternati e un riffato che tende sin troppo a ripetersi, congiunti alle dinamiche estremamente ridotte della batteria, fanno affiorare in più di una circostanza i limiti compositivi con i quali "Deathzone" deve convivere. È quindi chiaro che pur possedendo delle buone potenzialità ci sia ancora del lavoro d'assestamento da svolgere per garantire alle future uscite uno spettro più ampio sul quale muoversi, per far sì che l'aura nera in dote a PrimalOne si riversi e di conseguenza fuoriesca nella propria totalità.

Tra alti e bassi, "Deathzone" supera comunque il banco di prova dei debuttanti e la Polonia prosegue nello sfornare album tesi a propagare oscurità: se è quello che volete o cercate, i Primal potranno tranquillamente accasarsi fra i vostri ascolti.