PRIMAL – Obłęd
Gruppo: | Primal |
Titolo: | Obłęd |
Anno: | 2012 |
Provenienza: | Polonia |
Etichetta: | Quid Est Veritas Productions |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 41:57 |
La carenza di informazioni attendibili su di un gruppo è sempre fonte di fascino e talvolta di qualche problema nello stendere una recensione. In questo caso la penuria di notizie riguarda i Primal, il cui libretto totalmente in polacco mi impedisce di cogliere qualunque sfumatura. So per certo comunque che la band si è formata nel 2009 e "Obłęd" non è il primo album rilasciato (Mourning si occupò in passato di "Deathzone" e dello split in compagnia di Iugulatus e Deep Desolation), mentre PrimalOne dovrebbe essere l'unica mente dietro tutto quanto.
Per mia e vostra fortuna, dissolto parzialmente l'alone di mistero, ciò che rimane è interessante: un black metal dal doppio volto, dall'approccio quasi "progressivo" (in senso lato) quando prevalgono lunghi momenti strumentali e l'uso della melodia, mentre sembra contaminarsi col thrash quando la cadenza si fa più decisa e si spinge sull'acceleratore. Talvolta le melodie si concretizzano in momenti quasi "epici" ("Próżnia"), altre divengono ipnotiche e rapiscono a poco a poco l'ascoltatore con la loro morbosità strisciante, vagamente in stile "religious". Se le chitarre tessono quindi trame varie (anche dissonanti) e pure assoli, il basso incombe cupo per l'intera durata del disco; lo screaming invece è velenoso e leggermente effettato.
Non si tratta di uno stile immediato o valido come banale sottofondo, ma nemmeno di puro avantgarde. Le strutture fluide si espandono su durate importanti, tanto che al netto dell'intro parliamo di quarantuno minuti per appena sei brani; l'assalto frontale è ridotto e inoltre compaiono alcune contaminazioni industrial-noise. Tutti questi elementi dovrebbero aver delineato chiaramente la fascia di potenziali ascoltatori interessati ai Primal. Dal canto mio il riscontro è positivo e c'è curiosità per i possibili sviluppi futuri.