PROGRESS OF INHUMANITY – Escalating Decay
Gruppo: | Progress Of Inhumanity |
Titolo: | Escalating Decay |
Anno: | 2010 |
Provenienza: | Grecia |
Etichetta: | The Spew Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 27:34 |
Il grind è, e rimarrà, a mio avviso la parte del mondo estremo più underground, una profonda coscienza in grado sia di trattare tematiche orrifiche/gore che quelle più importanti di stampo sociale, mantenendosi sempre e comunquedistante anni luce dal concetto di commerciale e ciò ha sempre giocato a suo vantaggio.
Una band come quella dei greci Progress Of Inhumanity, nella quale milita il batterista dei brutallici Vulnus, è quanto di meglio un amante delle uscite anacronistiche, qual è il sottoscritto, potesse attendersi. Il trio, che vede insieme a Nick, naturalmente dietro le pelli, Kostas alle chitarre e Patroklos alla voce, è quindi evidente l'assenza del basso, ha prodotto il primo album "Escalating Decay" nel 2010, rilasciato fra le altre cose, e ciò ci rende onore, dall'italianissima The Spew Records di Clod "The Ripper" De Rosa, nome storico dell'underground nostrano.
Ventuno pezzi che puzzano di old school, gruppi immortali quali sono Napalm Death e Terrorizer, ai quali aggiungerei spruzzate dei Brutal Truth pre inutilissima reunion, si pongono a base del suono, rilasciando bordate che mantengono per lo più ritmiche elevate non esibendosi però costantemente in tempistiche blastate.
I rallentamenti sono sparuti, la voce è una via di mezzo fra quella di Oscar Garcia e Kevin Sharp e s'installa su brani che, evitando assolutamente giri larghi, tendono a prendere la via più semplice e diretta colpendo con il più classico degli in your face fatto di riff quadrati, massicci, maceranti che si sposano alla perfezione col drumming.
Scegliere un pezzo o soffermarsi su una traccia piuttosto che un'altra sarebbe alquanto stupido, un disco come "Escalating Decay" è assemblato e vive dell'ascolto in un'unica mandata. È una precisa, veloce e violenta rappresentazione sonora che anche rimessa su per dieci volte consecutive non perderebbe un briciolo della sua compattezza e rabbia. In quanti casi di proposte similari prodotte odiernamente si potrebbe affermare lo stesso? Poche, realmente poche.
Il lavoro di missaggio e master degli SpSound-studio svolto dalla band in collaborazione con Stelios Pifeas rende nitida la proposta e le offre una resa sonora fantastica, mentre l'artwork dai toni grigi sui quali spicca il colore giallo mi ha riportato direttamente alla cromatica della cover del primo lavoro targato Napalm Death, "Scum", riferimento che più old school di così si muore.
Grind per i grinder, questo è ciò che sono i Progress Of Inhumanity, di sicuro "Escalating Decay" riceverà riscontri positivi anche da coloro che hanno nelle radici del movimento hardcore e death le loro basi d'ascolto. È da possedere e quindi l'originale è l'unica via da poter percorrere.