AristocraziaWebzine

Recensioni Metal & Rock

  • Recensioni Metal
    • Black Metal
    • Death Metal
    • Doom Metal
    • Post-Metal
    • Thrash Metal
    • Stoner
    • Heavy Metal
    • Sludge
    • Progressive Metal
    • Gothic Metal
    • Metal – Altri Generi
  • Recensioni Rock
    • Progressive Rock
    • Psychedelic Rock
    • Post-Rock
    • Rock
    • Hard Rock
    • Alternative Rock
    • Gothic Rock
    • Rock – Altri Generi
  • Altri Generi
  • Rubriche
    • Recensioni
    • Interviste
    • Live Report
    • Playlist
    • Miscellanea
  • Chi siamo
    • Manifesto
    • Staff
    • Collabora con noi
AristocraziaWebzine
Recensioni 

PSYCHOTROPIC TRANSCENDENTAL – .​.​.Lun Yolina Un Yolina Thu Dar​-​davogh.​.​.

24 Agosto 201831 Ottobre 2018 Giup 115 Views 2018, Deformeathing Production, Post-Metal, Psychotropic Transcendental
Gruppo:Psychotropic Transcendental
Titolo:.​.​.Lun Yolina Un Yolina Thu Dar​-​davogh.​.​.
Anno:2018
Provenienza:Polonia
Etichetta:Deformeathing Production
Contatti:Facebook  Bandcamp
TRACKLIST

  1. Mahad Lavor Sa-zax
  2. …Luvan Daar Quorkugh
  3. …Lun Yolina Un Yolina Thy Dar-davogh …
  4. Lavor Ni Termaned
  5. Iin Varandhaar Iin Badenath Mahad Karviin
  6. Fload Wid Xeruaneth Rattha
  7. Zig Il-saghar Iin Il-saghar
  8. Wid Arra Float
  9. Hoxathilag
DURATA:01:17:59

Ci troviamo a Bielsko-Biała, cittadina del sud-ovest polacco e sede dislocata della Fiat, che da qualche tempo ha trovato spazio anche sul nostro portale. Il motivo? Niente a che vedere con l’azienda torinese, ovviamente, più con il post-metal: i Moanaa, infatti, sono stati approvati pienamente dal nostro Bosj, mentre oggi abbiamo tra le mani un altro progetto del cantante Rafał Kwaśny (in arte K-vass), gli Psychotropic Transcendental.

Caratterizzati da una vena più ipnotica e psichedelica rispetto ai primi, “…Lun Yolina Un Yolina Thu Dar-davogh…” è il loro secondo album, composto da materiale risalente al triennio 2005-2008 e ripreso in mano solo la scorsa primavera. Purtroppo, pur non trattandosi di un brutto disco, la proposta non riesce a divenire accattivante e di impatto come quella dei Moanaa, per una serie di motivi — per quanto soggetti alla sensibilità del singolo ascoltatore — che ne minano la fruibilità in maniera considerevole, nonostante i generi delle due band non siano sovrapponibili al 100%. Il principale motivo è la prolissità del disco: 78 minuti di un genere che, quando declinato in questa maniera, risulta davvero difficile da affrontare dall’inizio alla fine senza controllare il minutaggio ossessivamente, con brani che spesso e volentieri superano i nove minuti e che anche negli altri casi sembrano essere più lunghi di quanto non siano realmente.

Se vi trovate in condizioni tali da poter ignorare questo importante scoglio, allora i lati positivi si mostreranno alle vostre orecchie: composizioni complesse e ricercate, a volte telluriche come nella breve “Iin Varandhaar Iin Badenath Mahad Karviin”, altre intarsiate con passaggi di chitarra che destano l’attenzione, ad esempio l’articolata “Lavor Ni Termaned”. Echi prog, con richiami a band come Tool e affini, sono disseminati un po’ ovunque su un canovaccio che predilige le atmosfere e che rispecchia appieno il nome del gruppo, con un andazzo lento e ipnotico (a volte un po’ troppo) in cui a fare la parte del leone sono la chitarra e la voce di K-vass, sia pulita che grattata a seconda delle necessità, che ricorda un po’ i già visti Perihelion. A proposito, se vi state chiedendo il significato dei testi e dei titoli, lasciate perdere: la lingua adoperata è il var-inath, idioma inventato dal batterista Gnat, che conferisce alla voce un carattere meramente strumentale, anche se a tratti riesce a essere più tediosa che affascinante.

Al termine della conclusiva “Hoxathilag”, dalle tinte new age, il bilancio finale di questo lavoro un po’ ostico risulta essere positivo, seppur con qualche riserva. Rispetto al debutto “Ax Libereld…”, siamo di fronte a una produzione decisamente migliore (frutto probabilmente dei diciassette anni intercorsi dall’uscita di quest’ultimo) con parecchi momenti degni di nota, ma i pochi lati negativi — almeno per il sottoscritto — sono troppo grandi per essere ignorati. La quantità di materiale si rivela essere un po’ eccessiva, aspetto che va a minare la qualità del lavoro in toto, che chiaramente non manca. Probabilmente riprendere materiale vecchio più di dieci anni, selezionarlo e renderlo idoneo per la pubblicazione non è facile: la sensazione è che si potesse fare a meno di qualcosa e tagliare un bel po’ sul minutaggio, magari avvicinandosi alla soglia (anche psicologica) dei sessanta minuti.

Non ci è dato sapere se sentiremo altro dagli Psychotropic Transcendental, visto che al momento figurano come sciolti, ma è anche vero che il silenzio è durato un bel po’ e la possibilità di vedere del nuovo materiale in futuro non è da escludere: da parte nostra, la speranza è che le evidenti qualità del gruppo possano rivelarsi meno diluite che in questo caso.

Facebook Comments
  • ← LELAHELL – Alif
  • YGFAN – Hamvakból… →

Potrebbe anche interessarti

BLUTVIAL – Chapter V – Mysteries Of Earth

31 Ottobre 2018 Giup 0

CHELSEA WOLFE + Brutus (01/08/2018 @ Piazza Della Risoluzione Fiumana, Fiume)

3 Agosto 2018 Giup 0

DEMONIC OBEDIENCE – Fatalistic Uprisal Of Abhorrent Creation

3 Dicembre 2018 Crypt Of Fear 0

Follow us

  • facebook
  • twitter
  • instagram
  • spotify

Rubriche

  • Interviste
  • Live Report
  • Miscellanea
  • Playlist
  • Recensioni

In Evidenza

  • L’intreccio di storia e leggenda nella parabola dei Windir
  • Windir: la fine del guerriero
  • La Ten Years Challenge dei Virgin Black
  • Rhapsody Of Fire: tra fantasy e positività

Prossimi Eventi

  • An Electric Evening of Antimatter - Wishlist Club - Roma
  • Arcturus / Shores Of Null / Shadowthrone / Párodos - Revolver Club - San Donà di Piave (VE)
  • Cult Of Parthenope Black Metal Fest 2019

Instagram

Something is wrong.
Instagram token error.

Playlist

Tag Cloud

Alternative Rock Ambient Autoprodotto Avantgarde Metal Avantgarde Music Black Metal Dark Ambient Death Metal Demo Doom Metal Drone Elettronica Folk Folk Metal Funeral Doom Metal Gothic Metal Grindcore Hard Rock Hardcore Heavy Metal I, Voidhanger Records Industrial Metalcore Noise Post-Metal Post-Rock Power Metal Progressive Metal Progressive Rock Psychedelic Rock Ristampa Rock Satanath Records Sludge Solitude Productions Sperimentale Stoner Symbol Of Domination Productions Thrash Metal
Contact Us lodge@aristocraziawebzine.com
Copyright © 2019 AristocraziaWebzine. All rights reserved.
Design & Development: Seo&WebDesign
This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.Accept Read More