PYRIFLEYETHON / OPHIDIAN FOREST – Summoning Of The Igneous | Aristocrazia Webzine

PYRIFLEYETHON / OPHIDIAN FOREST – Summoning Of The Igneous

 
Gruppo: Pyrifleyethon / Ophidian Forest
Titolo:  Summoning Of The Igneous
Anno: 2011
Provenienza:  Grecia / Croazia / Olanda / U.S.A.
Etichetta: Le Crépuscule Du Soir Productions
Contatti:

Pyrifleyethon: Non Disponibili

Ophidian Forest: Sito web  Facebook  Bandcamp

 
TRACKLIST

  1. Pyrifleyethon – Ignipotence
  2. Pyrifleyethon – Powers Of The Second Sphere
  3. Pyrifleyethon – Underneath
  4. Pyrifleyethon – Hades Landscape
  5. Ophidian Forest – Never Wish To Sleep
  6. Ophidian Forest – The Tower
  7. Ophidian Forest – Paladin Of The Blackest Heart
DURATA: 38:02
 

Due band uniscono le loro forze e qualità per dar vita allo split "Summoning Of The Igneous", si tratta dei greci Pyrifleyethon, in attività da una decade, ma con davvero poco materiale sinora pubblicato, la discografia vanta solo un altro split nel 2009 con i connazionali Imperial Darkness e un "Demo" risalente addirittura al 2001, affiancati dagli Ophidian Forest, in cui milita Otrebor mente dei Botanist, formazione con già un paio di album in carriera che inserisce brani non usati per l'ultima uscita  "Sussurus".

Black metal ruvido e verace quello proposto dai primi che non le mandano certo a dire, dopo la breve strumentale posta a intro, "Ignipotence", con "Powers Of The Second Sphere" si aprono i giochi in una corsa furiosa e carica di risentimento mentre in colei che la segue, "Underneath", il combo ellenico concentra gli sforzi sfoderando melodie pregne di astio e un discretto kill-vocalism graffiato, nulla che faccia gridare al miracolo ma si percepisce la passione che confluisce nelle note. Capitolo a parte per i nove minuti di "Hades Landscape", tortuoso e snervante viaggio che per quasi cinque minuti con frequenza ciclica si accanisce sull'ascoltatore con atmosfere inquiete e sonorità espanse dai tratti funerei per poi scaraventarvisi contro con un cambio di marcia iracondo che ne scandirà la restante durata.

Finito il tempo dedito al black più canonico dei greci, tocca agli Ophidian Forest mostrare le proprie armi e la musica varia, "Never Wish To Sleep" è infatti strisciante, le tastiere nefaste sembrano tessere una tela allucinogena, una sorta di droga potente e straniante non priva però di una consistenza evidente. Se la traccia posta ad apertura del lotto era in parte stravagante, i suoni onirici che s'innestano in "The Tower" incastrati in un circuito che vede il drumming in continua evoluzione e una prestazione dietro al microfono che passa dal netto scream tagliente a un profondo e scuro growl gutturale in maniera repentina rendendo il tutto ancor più strano e interessante, di sicuro non è il canonico black metal a cui tanti sono abituati e ciò potrebbe portar acqua al mulino di questi artisti. Uscire fuori dalla classica riproposizione del genere evitando infiltrazioni catchy, coretti puntando invece su un altro lato malsano e schizoide può essere un'arma da non sottovalutare tanto che con "Paladin Of The Blackest Heart" fanno filtrare delle sensazioni quasi d'altro mondo, una percezione avantgarde-industrial sottile che si annida al trascorrere della lunga traccia, non saprei come definire il suono di questi musicisti se non inusuale.

"Summoning Of The Igneous" è un prodotto relegato sicuramente a una ristretta fascia di compratori, certo è che ha messo insieme due realtà distanti anni luce, il che potrebbe essere un vantaggio, rende l'ascolto particolarmente fluido avendo a disposizione non un'unica gamma di black metal riproposto in più salse ma due letture dello stile chiaramente antipodiche. Vi capitasse fra le mani a un buon prezzo l'acquisto non sarebbe un male.