QUINTESSENZ – Back To The Kult Of The Tyrants | Aristocrazia Webzine

QUINTESSENZ – Back To The Kult Of The Tyrants

 
Gruppo: Quintessenz
Titolo:  Back To The Kult Of The Tyrants
Anno: 2013
Provenienza: Germania
Etichetta: Evil Spell Records
Contatti: Facebook
 
TRACKLIST

  1. Reinflame The Stake
  2. Back To The Kult Of The Tyrants
  3. Nekrowhore
  4. Sepulchral Desecration
  5. Black Metal Holocaust
  6. Ancient Rites
  7. D-Beat Hammer
  8. Wings Of Blasphemy
  9. Hail The Hordes Of Eternal Death
  10. Iron Hammer Sacrifice
DURATA: 42:08
 

Sei un musicista, suoni in due o tre gruppi e scopri che non hai la possibilità di sbizzarrirti con idee che, almeno così affermi, sarebbero impossibili da presentare su un disco delle formazioni A o B e sei dunque obbligato a fondare un progetto nuovo. Questo argomento lo utilizza dal 2010 anche Genözider, personaggio che è già conosciuto nell'ambito teutonico di vecchia scuola. L'etichetta Evil Spell Records, sorella della Undercover, s'impegna sempre a fondo per promuovere il sottosuolo locale. Che cosa ci propongono i Quintessenz con il loro primo lavoro di lunga durata?

Per iniziare occupiamoci della copertina. È naïf, ma piacevole all'occhio dell'osservatore amante del marciume in stile Anni Ottanta. Seppur il "libercolo" sia semplice, contiene i testi per soddisfare quegli ascoltatori che ritengono sia bon ton seguire le linee vocali mentre il disco ruota nel lettore.

Quali erano le mie attese dopo aver ricevuto la prima impressione visiva? Beh, forse qualcosa di diretto alla Motorhead misto con i Venom oppure Bathory, qualche tocco heavy magari? Perché no… Sbagliato. La seconda pista mi lascia annusare una brezza che mi rammenta non poco la Norvegia dei Darkthrone più moderni, mista a un poco di "D-Beat". Gli "uh" nello stile di Tom Warrior che si sentono qui e là più avanti non riescono a farmi cambiare idea. I minuti passano e mi pare che solo "Sepulchral Desecration" vada un poco nella direzione che mi aspettavo; sono leggermente deluso.

Di questo CD apprezzerete probabilmente il sapore della prima ondata black. La mia prima impressione è comunque stata confermata da parecchi ascolti nei giorni seguenti e ora posso affermare con la coscienza pulita che "Back To the Kult…" è un disco adatto solo agli amici "die hard" della vecchia scuola. Penso che le canzoni siano piatte, prive di sorprese o punti di rilievo, a parte forse la varia "Wings Of Blasphemy". Insomma, se vi piacessero le lasagne di mamma, questo disco rappresenta quelle del supermercato: sono buone quando si ha fame e non c’è altro in frigo.