RACER CAFÉ – Racer Café | Aristocrazia Webzine

RACER CAFÉ – Racer Café

 
Gruppo: Racer Café
Titolo:  Racer Café
Anno: 2014
Provenienza:   Italia
Etichetta: Red Cat Inst Fringe
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TRACKLIST

  1. Café Indiano
  2. Artifackt
  3. Sagatava
  4. The Core
DURATA: 19:30
 

I Racer Café nascono dall'unione di due ottimi chitarristi nostrani: Giacomo Castellano, artista del quale nel recente passato ho avuto modo di recensire la versione rimasterizzata del debutto "Cutting Bridges", e Gianni "Jana" Rojatti, leader dei Dolcetti e con alle spalle numerose collaborazioni di prestigio con musicisti del calibro di Richie Kotzen, Pat Torpey e Gregg Bissonette. Da un'accoppiata di simili menti eclettiche, coadiuvata in quest'avventura dalla professionalità e duttilità delle basi impostate da compagni rodati quali sono il bassista Dado Neri (già presente nell'uscita solista di Castellano) e il batterista Erik Tulissio (uomo dietro le pelli e altra metà del duo Dolcetti), non poteva venir fuori che un lavoro musicalmente variopinto.

La creatura partorita da questi Racer Café non si limita nella sua breve durata (si tratta di un ep contenente quattro tracce strumentali per circa venti minuti complessivi), come si potrebbe del resto credere, a proporre una mera e sconsiderata marea di note che si susseguono inafferrabili una dietro l'altra. Certamente la natura da shredder in possesso dei Nostri è indubbiamente di qualità elevata, ma ben posta al servizio delle canzoni, che alternano momenti di grande impatto a frangenti in cui assumono una forma più languida e rilassata. In tal senso è gustosissima l'accoppiata centrale di pezzi: "Artifackt" è pronta a indurirsi, liquefarsi improvvisamente e decisa a cambiare più volte direzione, sporcando e pulendo il suono della sei corde; "Sagatava" invece possiede un impeto raffinato ed è nevroticamente fluente, al suo interno si fa notare l'assiduo operato del basso di Neri.

Che genere suonano i Racer Café? È metal, è rock, è una forma d'arte che dipinge ogni singola canzone utilizzando soluzioni cromatiche differenti e proprio per questo in grado di attirare l'orecchio di più tipologie d'ascoltatori, riuscendo ad accontentare sia coloro i quali vanno alla ricerca di un'uscita capace di valorizzare gli aspetti tecnici, sia chi invece abbia l'esclusiva necessità di godersi l'attimo che fugge, facendosi trascinare dalle note, dote non di certo comunemente riscontrabile.

L'avvio del progetto è stato dei migliori, è ispirato, fresco e soprattutto coinvolgente, una piccola perla consegnataci da una realtà decisamente da tener d'occhio: non dimenticatevi di questo nome!