RAVEN BLACK NIGHT – Choose The Dark
Gruppo: | Raven Black Night |
Titolo: | Choose The Dark |
Anno: | 2005 |
Provenienza: | Australia |
Etichetta: | Autoprodotto |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 57:17 |
I Raven Black Night sono quella che si può definire una perla sommersa, una di quelle che solo con una botta di culo o più semplicemente tramite la conoscenza di qualche amico dalla cultura enciclopedica riesci a far tua.
La band australiana in cui milita Jim Petkoff dei The Loving Tongue è una creatura che fa degli anni Ottanta il proprio credo e formazioni quali Candlemass, Black Sabbath, Warlord, Mercyful Fate, Savage Grace, Liege Lord e chiunque altro vi venga in mente inerente ai filoni sonori rappresentati (doom ed heavy/speed/epic), e che si possa ritenere fondamentale per la storia del metal, potrebbe trovare una propria piccola rappresentanza nel suono che eregge le mura musicali di "Choose The Dark".
È un album possente, vario, la scaletta contenente undici brani ne alterna in un paio di casi uno dalla durata nella norma, vedasi la teatrale e fascinosa apripista "Morbid Gladiator", con un altro maggiormente esteso come "My Love Is Holy", traccia in cui i Mercyful Fate e una certa atmosfera vocale che rimanda in parte alle tonalità narranti di Harry "The Tyrant" Conklin dei Jag Panzer la fanno da padrone.
La stessa tipologia d'accoppiata viene ripetuta successivamente nell'occasione in cui il nostro orecchio s'imbatte dapprima in "If You Choose The Dark", magari non aggressiva e ammantata di nero nella stessa dimensione delle citate poc'anzi, ma fornita di un ritornello che si stampa chiaramente in testa già dopo il primo passaggio nel lettore, e dalla successivamente poderosa "Blood On My Wings", un carroarmato epico che attanaglia, imbriglia utilizzando il fascino della natura doomica della quale si fa portatrice.
Se questi sono gli episodi che più attirano, difficilmente passano inosservate "Gothic Black", per il suo registro vocale che si estrania dal resto del lavoro grazie alla presenza del growl costante, massiccio e stranamente devo dire più che calzante, e "Nocturnal Birth", figlia illegittima della storica "Planet Caravan" per atmosfera e mood, affidando il compito di condurre sul viale del tramonto l'album a canzoni che riprovano quanto di buono in esso sia riacchiso come "Morbid Soul" e soprattuto "Ancient Mist".
"Choose The Dark" fu colpevolmente poco considerato all'epoca e ancor oggi è altrettanto poco conosciuto, eppure quest'autoproduzione dei Raven Black Night per il sottoscritto dovrebbe riuscire a scuotere vigoramente l'interesse di coloro i quali si sollazzano con uscite del panorama heavy-doom. Sì, farebbero bene a ricercarla e farla propria, merita davvero d'esser ascoltata.