REALMBUILDER – Blue Flame Cavalry | Aristocrazia Webzine

REALMBUILDER – Blue Flame Cavalry

 
Gruppo: Realmbuilder
Titolo:  Blue Flame Cavalry
Anno: 2013
Provenienza:   U.S.A.
Etichetta: I Hate Records
Contatti: Facebook
 
TRACKLIST

  1. They Write Their Names With Fire
  2. Advance Of The War Giants
  3. Adrift Upon The Night Ocean
  4. Blue Flame Cavalry
DURATA: 34:16
 

Terzo album per gli statunitensi Realmbuilder e terzo passaggio all'interno della nostra 'zine che ancora una volta non si lascia scappare l'occasione di scrivere del duo newyorkese composto da Czar e J.H. Halberd. Il nuovo lavoro è intitolato "Blue Flame Cavalry" e come già accaduto in passato rimane devotamente ancorato al filone epico striato di venature doom che si rifà a numerose e conosciutissime formazioni maestre del genere sorte sul finire degli anni Settanta e gli inizi degli anni Ottanta, e che nelle decadi successive ha portato alla ribalta realtà come i nostrani Doomsword e i tedeschi Atlantean Kodex.

La proposta dei Realmbuilder è più scarna e semplice messa a confronto con molti dei nomi che girano nella suddetta scena, le armi a loro disposizioni sono elementari, ma alquanto ben disposte e affilate, sempre pronte a sferrare fendenti nel momento più adatto e a infoltire i propri ranghi aggiungendo quel tocco folcloristico suggestivo che non guasta. Guardando la scaletta noterete come il numero di tracce contenute in questo episodio discografico sia nettamente minore rispetto al primo disco "Summon The Stone Throwers" e al successivo "Fortifications Of The Pale Architect", tale scelta è dovuta al fatto che — a eccezione del primo pezzo "They Write Their Names With Fire", canzone maggiormente incline ad assaltare con ardore il nostro orecchio — i restanti tre capitoli sono di durata particolarmente estesa: si va dai sette minuti e mezzo di "Adrift Upon The Night Ocean" ai quasi tredici di "Advance Of The War Giants", nel tentativo di concentrare gli sforzi in una composizione diluita ed evocativa. L'equilibrio fra melodia e robustezza che caratterizza l'incedere ritmico dei brani è di fondamentale importanza per raggiungere quest'obbiettivo, oltre al supporto delle situazioni di vocalità corale che esaltano il pathos sprigionato. Scrivendo di pathos poi non si può che rimanere incantati dall'ascolto della a dir poco ancestrale e fascinosa "Blue Flame Cavalry", nella quale i brevi ingressi della tromba che annuncia l'imminente carica della cavalleria gasano davvero tantissimo.

I Realmbuilder sono sulla buona strada per dar vita al centro definitivo, grazie al miglioramento sia in fase di composizione che di produzione, tanto che ritengo "Blue Flame Cavalry" il loro parto più riuscito; con ciò non voglio tuttavia assolutamente dire che questi due musicisti diverranno dei primi della classe, hanno però piena coscienza di ciò che fanno e scrivono buona musica. Dal canto mio non posso quindi che consigliare un disco simile a chiunque sia un abituale fruitore di artisti quali Manowar, Cirith Ungol, Manilla Road e Brocas Helm, con tutta probabilità lo troverebbe di proprio gradimento.