REGUL – Chambers Of Permafrost
Gruppo: | Regul |
Titolo: | Chambers Of Permafrost |
Anno: | 2011 |
Provenienza: | Russia |
Etichetta: | Art Of Silence |
Contatti: | |
TRACKLIST
|
|
DURATA: | 56:00 |
I Regul sono una delle tante creature finite sotto contratto della russa Solitude Productions, ma rilasciati attraverso una delle sue sottoetichette, la Art Of Silence.
La proposta del gruppo è basata su movenze doom di stampo sinfonico che, attingendo atmosfericamente dal versante pagano del movimento black, danno come risultante una serie di tracce per lo più di lunga durata, non troppo varie nel loro incedere sontuoso e lussureggiante scandito da un uso dei sintetizzatori delicati e oblianti e tendenti in alcuni frangenti a una sorta di monotonia che diviene una delle armi a doppio taglio di "Chambers Of Permafrost".
Il lavoro di Nox e K'tharsia, membri, timoni guida della realtà e probabilmente appassionati di ambient, è discretamente ricercato, le sezioni di tale tipologia musicale s'intrecciano internamente ai brani in maniera ben elaborata e calibrata grazie anche alle scelta di mettere in evidenza la sua corposità celestiale.
Le chitarre leggermente zanzarose e unico vero appiglio a quella che potrebbe essere considerata una matrice di natura black vengono relegate in secondo piano, mentre la voce agisce sfruttando un growl riverberato non troppo profondo, ma che stridendo poggia piacevolmente sulle basi.
La scaletta è qualitativamente eterogenea, non c'è un pezzo che spicchi su un altro e forse questo è il limite più grande di "Chambers Of Permafrost": emanare una sensazione di compiacimento che non permette al composto di offrire quella staccata improvvisa che gli garantirebbe di girare a ripetizione nello stereo.
Il progetto è relegabile fra quelli da seguire con attenzione, Nox e K'tharsia hanno in mano delle carte alquanto intriganti da poter utilizzare nel prossimo futuro per centrare il bersaglio in pieno, del resto "Chambers Of Permafrost" una volta inserito nel lettore per un'ora svolge il suo compito con distinta naturalezza. Non posso quindi che consigliarlo a chi cerca nel panorama estremo un momento di placida, solitaria e avvolgente oscurità dai toni dolciastri.