RIMFROST – Rimfrost | Aristocrazia Webzine

RIMFROST – Rimfrost

 
Gruppo: Rimfrost
Titolo: Rimfrost
Anno: 2016
Provenienza: Svezia
Etichetta: Non Serviam Records
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TRACKLIST

  1. As The Silver Curtain Closes
  2. Saga North
  3. Beyond The Mountains Of Rime
  4. Dark Prophecies
  5. Ragnarök
  6. Cold
  7. Witches Hammer
  8. Frostlaid Skies
DURATA: 51:14
 

L'acredine del Thrash Metal incontra il gelo nordico e ne esce fuori un mix che non molti — senz'altro non i blackster più intransigenti — valuterebbero con un pollice alzato. Il sottoscritto, da sempre amante dell'avanguardismo, guarda al prodotto che si presta a recensire come a una piccola gemma nera, balenante di luce oscura e tagliente come una lama da dissezione.

Dalla Svezia con furore, i Rimfrost escono in questo 2016 con il loro terzo ed eponimo album. Come poc'anzi accennato, "Rimfrost" sfugge all'etichettatura classica di «Blackened Death» e si configura, invece, come qualcosa di assolutamente innovativo all'interno di una scena estrema in cui — per lo meno negli ultimi due anni — si tende alla ripetizione ad libitum del già fatto e già detto.

Nella fattispecie, sebbene inseribili all'interno della vasta categoria del metallo nero, i Rimfrost sembrano cercare un approccio nuovo e assolutamente personale alla materia: se, dal lato compositivo, si riscontra una pesante influenza di matrice Immortal (soprattutto per quel che riguarda il cantato e le partiture di chitarra), è anche vero che i Nostri aggiungono alle composizioni una marcia in più, che fa delle potenti intelaiature ritmiche il proprio marchio di fabbrica e punto di forza. Sottolineiamo, per quel che riguarda appunto le ritmiche, il lavoro fatto dal basso: sempre presente e ben definito, non resta mai in secondo piano e dà un taglio personale ai pezzi, aggiungendo un tocco groove e croccante che per nulla stona con l'oscurità generale dell'album e che si fa ben sentire nella miscela di chitarre e tastiere, aiutando ancor più la dislocazione delle vertebre cervicali. Senz'altro un valore aggiunto che fa la differenza rispetto alle altre band che si cimentano con il genere, ma che restano legate agli stilemi classici.

A quanto detto finora, si aggiunge la componente della produzione: chiara, potente, incisiva, piena. Il suono filtra dagli altoparlanti e si impone nero e deciso, appellandosi senza soluzione di continuità a cambi repentini di tempo, atmosfere decadenti create grazie all'uso possente eppure sempre ben dosato delle tastiere, inserti dal vago alone epico e mid-tempo cesellati nel ghiaccio.

La traccia di apertura è la mia hit personale: otto minuti che sembrano un inno Thrash, se ascoltassimo solo i riff e il giro di basso, ma che diventa un manifesto di black metal moderno e rivoluzionario non appena l'ugola efferata di Hravn e la sue sei corde decidono di gelare la situazione, ricordandoci che i Rimfrost hanno il freddo nel sangue e nel nome.

Unica pecca: la grafica del CD è — per usare un morbido eufemismo — quanto di più banale si potesse proporre… in fondo anche l'occhio vorrebbe la sua parte.

A conti fatti, comunque, ci troviamo per le mani un album che ha il grande pregio di non stancare; si lascia apprezzare e gustare ascolto dopo ascolto e, sebbene la durata media delle tracce sia piuttosto lunga, ogni nuovo «play» ha qualcosa in più da raccontare e nuove sfumature da mettere in risalto.

Vivamente consigliato!