RIPPED TO SHREDS – 亂 [Luan]
Nome sempre più affermato all’interno della corrente scena death metal, i Ripped To Shreds stanno continuando a conquistare consensi. La creatura nata dalla mente di Andrew Lee, tra l’altro, attualmente si trova al centro di un’accesa discussione che si sta sviluppando negli Stati Uniti, dal momento che il suo mastermind — in un articolo su Decibel Magazine — ha denunciato la sinofobia della scena metal estrema. L’affermazione di Lee (che è originario di Taiwan) ha suscitato diverse reazioni, all’indomani di un post dei messicani Brujeria con una battuta piuttosto infelice circa il rapporto tra i cinesi e il coronavirus. Questo prologo, sebbene esuli dall’aspetto strettamente musicale, mi sembra appropriato per introdurre questa recensione dei Ripped To Shreds e per far capire il peso e lo status che hanno raggiunto negli Stati Uniti. Molto spesso le band americane underground fanno infatti fatica a raggranellare fan europei, dal momento che, da continente a continente, si tende a promuovere stili e nomi differenti. Con questo Luan (da qui in poi userò la traslitterazione occidentale del nome dell’album per comodità), pubblicato lo scorso 17 aprile, i Nostri giungono così al secondo album su lunga distanza, a circa un anno dal bellissimo e fortunato EP Demon Scriptures.
Chi conosce già il combo americano sa bene cosa aspettarsi non appena ascolterà il disco. La band è infatti fortemente debitrice del classico sound di stampo svedese (e quindi del mitico pedale HM-2), soluzione portata avanti con successo da leggende del calibro di Entombed e Dismember, pur senza rinunciare a sezioni molto groovy à la Bolt Thrower. Questa è, molto in sintesi, la ricetta dei Ripped To Shreds che trova modo di esprimersi lungo tutti i 35 minuti circa della durata del platter. In realtà il successo degli statunitensi lo si deve a tanti piccoli dettagli che arricchiscono la loro proposta; Luan, infatti, è un assalto sonoro concettuale, dove le dieci serratissime tracce si incrociano con temi e atmosfere guerresche dell’antica Cina, rievocando paesaggi crudi e desolati. Il vero punto di forza dei Ripped To Shreds risiede insomma nel saper ricreare un’idea narrativa coerente e originale, tra chitarre motosega e staffilate death metal perfettamente equilibrate tra sapori old school e suoni grezzi ma imponenti. Tutto ciò, inoltre, è accompagnato da un basso sempre presente e pulsante, e impreziosito da un’eccellente copertina firmata dal cinese Guang Yang (già autore di artwork per Beheaded, Equilibrium e Putridity tra gli altri).
La proposta della band viene ulteriormente valorizzata grazie agli ospiti speciali che i grandi cultori dell’underground conosceranno già. Nomi come Takafumi Matsubara (Gridlink, ex-Mortalized) e Phil Tougas (Chthe’ilist, Funebrarum, ex-Serocs, ex-Zealotry) in particolare, oltre a essere fonte di sicuro affidamento, servono a dare maggior respiro e riconoscimento internazionale a un progetto che ha tutta l’intenzione di voler continuare a essere protagonista, in America e fuori. Con Luan i Ripped To Shreds fanno dunque centro, e non è da escludere che sia proprio questo il disco che permetterà loro di spiccare il volo e farsi conoscere meglio anche al di fuori dei confini nazionali. In definitiva, parliamo di un piccolo gioiellino da ascoltare e riascoltare, specialmente se siete dei maniaci del death metal di matrice svedese.