La lunga oscurità dei Rome In Monochrome in Away From Light

ROME IN MONOCHROME – Away From Light

Gruppo: Rome In Monochrome
Titolo: Away From Light
Anno: 2018
Provenienza: Italia
Etichetta: Solitude Productions / BadMoodMan Music
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TRACKLIST

  1. Ghosts Of Us
  2. A Solitary King
  3. Paranoia Pitch Black
  4. Uterus Atlantis
  5. December Remembrances
  6. Until My Eyes Go Blind
  7. Between The Dark And Shadows
  8. Only The Cold
DURATA: 53:54

Sono passati circa due anni dall’uscita del lodevole EP dei Rome In Monochrome Karma Anubis, un periodo in cui il chitarrista Gianluca Lucarini è rimasto tutt’altro che fermo, come dimostra anche l’EP uscito nel 2017 sul versante grindcore con gli Exhume To Consume. Per quanto mi riguarda, c’era molta attesa per il disco d’esordio Away From Light, pubblicato dalla Solitude Productions tramite BadMoodMan Music.

Una specie di Torre di Babele in costruzione (ovviamente in scala di grigi) è forse la miglior copertina possibile per Away From Light. Si parte con l’elegantissima “Ghosts Of Us”, mettendo subito in evidenza le melodie di chitarra tratteggiate da Lucarini, Reggi e Paparella, che accompagnano la voce pulita di Granieri e qualche raro (ma assolutamente funzionale) episodio di growl. Anche qui c’è un patrimonio di musica oscura carissimo a tutti gli ascoltatori dei Rome In Monochrome della prima ora, dagli Antimatter (come in “Uterus Atlantis”) ai Katatonia (“Between The Dark And Shadows”), andando a sconfinare più volte in ambienti estranei al doom metal duro e puro.

Infatti, mentre nell’EP la band aveva forse rischiato un po’, mettendo tantissima carne al fuoco in poco tempo, possiamo dire che gli sforzi sono stati ampiamente premiati nell’approccio all’album, in cui ogni sfaccettatura sonora del progetto romano è riuscita a trovare il giusto spazio. Spicca sicuramente la prova vocale di Valerio Granieri, che riesce a catturare la nostra attenzione per tutti gli oltre cinquanta minuti del disco, bilanciata benissimo dai notevoli interventi in cantato sporco di Lucarini (e dell’ospite Carmelo Orlando in “Paranoia Pitch Black”). I Romani hanno superato la prova del disco d’esordio con gran classe, avanzando una candidatura tutt’altro che timida a debutto dell’anno nell’ambito della musica brutta in Italia.

Rome In Monochrome è ormai molto più di un side project. Qui su Aristocrazia siamo lieti (o tristi?) di aver incrociato di nuovo la nostra strada con il sestetto dopo l’incoraggiante inizio di Karma Anubis. L’album è stato presentato con successo a fine aprile presso l’Associazione Defrag di Roma dopo che, tra le altre cose, il gruppo aveva aperto la data romana dei fratelli Cavanagh la scorsa estate. A questo punto, non ci resta che sperare in un tour che possa portare finalmente i sei fuori dalla loro monocromatica Roma.