ROTEM – Dehumanization | Aristocrazia Webzine

ROTEM – Dehumanization

 
Gruppo: Rotem
Titolo: Dehumanization
Anno: 2014
Provenienza: Portogallo
Etichetta: Ethereal Sound Works
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TRACKLIST

  1. Dehumanization
  2. Human Condition Critical
  3. Virtual Reality
  4. Media Zombification
  5. Hypocritical Politician
  6. War Fucking War
  7. The Pain
  8. God Complex
  9. New Age Of Sodom And Gomorrah
  10. Genesis 6:7
  11. Procreation Of The Wicked [cover Celtic Frost]
DURATA: 40:23
 

Oggigiorno suonare estremi non è più una novità, fa sicuramente meno scalpore e si rimane meno sorpresi, per colpa probabilmente di una mercificazione esagerata del termine e di ciò che a esso si lega. Accade così che un gran numero delle produzioni che utilizzano come canone di base l'ignoranza sonora e la mera violenza — vantandosi di sfruttare quella che dovrebbe essere la parte più istintiva e cruenta del mondo metal, ma in realtà sempre meno istintiva e maggiormente standardizzata — sia catalogabile come bypassabile o in stile fotocopia. Cimentarsi in generi come il death-black metal è quindi inutile? Assolutamente no, c'è ancora chi dopo decadi di militanza ci regala grandi soddisfazioni, così come sono presenti tante nuove leve abili nel giostrare le scelte stilistiche note, fornendo quel minimo di personalità e carattere proprio richiesti. In questo ultimo girone infernale si va a inserire il progetto Rotem.

Chiarisco fin da subito che la creatura portoghese del polistrumentista Rotem non ridefinisce il panorama né usufruisce di chissà quale commistione d'idee balzane per centrare l'obbiettivo. L'intento di un album come "Dehumanization" è quello di sfruttare come arma primaria la violenza, annettendo a essa una serie di soluzioni progressive e ambientali che ne rendono la profusione meno canonica e diretta. Lo sviluppo dei brani è condito da armonizzazioni, melodie malsane e mutamenti in corsa — anche d'impostazione vocale — che lasciano il segno, passando da irruente sferragliate thrash ad attimi grintosi ma dall'impatto ben più solenne, senza per questo perdere mai di vista le aree più estreme del suono. Episodi come "Human Condition Critical", "War Fucking War", "The God Complex" e "New Age Of Sodoma And Gomorrah" bastano e avanzano a precisare quali siano le intenzioni contenute nel disco.

In chiusura infine l'artista lusitano ci propone una cover di "Procreation Of The Wicked", appartenente al capolavoro "Morbid Tales" targato Celtic Frost: pur rappresentando degnamente sia il suono dei Rotem che l'originale gioiello composto nel lontano 1984 da Tom G. Warrior e soci, è probabilmente l'episodio meno naturale di un "Dehumanization" la cui forza risiede in una composizione dai tratti meno quadrati. Possiamo definire insomma l'esecuzione un gradito omaggio nei confronti degli Svizzeri.

Prima di terminare, vale la pena informarvi che nella versione cd di cui sto scrivendo non sono stati inclusi due brani ("Behind The Mask" e "Creating Man") che a quanto sembra sono rintracciabili esclusivamente nel formato digitale. Onestamente non comprendo più di tanto questa scelta, perché "Behind The Mask" è particolarmente interessante e mostra quella facciata Celtic Frost — oltre a una stranamente piacevole componente Carcass — rimaneggiata in stile Rotem che nel contesto del lavoro avrebbe trovato posto senza nessun problema. Per quanto riguarda "Creating Man" invece, essendo l'unica traccia strumentale, sarebbe stato possibile inserirla a metà scaletta, aumentando ulteriormente la già piacevole dose di atmosfera dell'album.

"Dehumanization" è un esordio importante da non prendere sottogamba, un ascolto che potrebbe interessare più fasce di amanti delle sonorità estreme, che passaggio dopo passaggio potrebbero rimanerne affascinati. Mi auguro e auguro loro che vada proprio così.