ROTTING FLESH – Infected Purity | Aristocrazia Webzine

ROTTING FLESH – Infected Purity

 
Gruppo: Rotting Flesh
Titolo: Infected Purity
Anno: 2014
Ristampa: 2015
Provenienza: Grecia
Etichetta: Symbol Of Domination Productions
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TRACKLIST

  1. Altar Of Eclipse
  2. Terrorscope
  3. Infected Purity
  4. Withdraw Christianity
  5. Sadness Of Empathy
  6. Life And Torment
  7. Shadowgloom
  8. Flickering Rituals
  9. Mental State
  10. Abaddon
  11. Skullgrinder
  12. Nocturne
DURATA: 42:19
 

Se leggerete altre recensioni su Internet, noterete che l'incipit di quasi tutti i miei colleghi è lo stesso: i Rotting Flesh sono una band che non ce l'ha fatta, che non ha ottenuto quello che merita malgrado gli sforzi, e che ora è ridotta a un gruppo di culto per pochi, all'ombra di altre realtà del genere.

Tutto vero: pur avendo debuttato ufficialmente solo nel 2003 con un disco chiamato "Dreaming… The Underworld", la band di Salonicco ha inciso la prima demo dieci anni prima. Devo ammettere però che questo "Infected Purity" è il primo lavoro dei Rotting Flesh che mi capita tra le mani, quindi farò fatica a fare un confronto sensato con i precedenti. Permettetemi quindi di tralasciare questa narrativa, in favore dell'ascolto puro e semplice del disco.

Il suono dei Rotting Flesh nasce dal black metal di tradizione greca, tuttavia molti giri di chitarra provengono dal death melodico più tipico degli stati del Nord Europa, aggiungete quindi tastiere non costanti ma molto presenti, rese meno invasive dalla produzione di alto livello e qualche sporadica voce femminile. Per essere un gruppo dalle sonorità sinfoniche, i brani sono molto aggressivi; la band è precisa e la preparazione tecnica è elevata (certi blast beat di "Mental State" fanno accapponare la pelle). Questo però non impedisce di incorporare vari elementi estranei, purtroppo non sempre al meglio delle possibilità. Per esempio, credo di non aver capito bene cosa intendesse fare la formazione con l'inizio trance di "Abaddon", quello che si rivela essere uno dei brani più violenti in una scaletta certo non carente da questo punto di vista, mostrandoci sonorità elettroniche per pochi secondi che non verranno mai più riprese, nemmeno nello stesso pezzo. Un'altra traccia che proprio non capisco è "Skullgrinder", una canzone di ventidue secondi velocissima, ma che nulla ha a che fare con il grindcore: incuriosito, ho cercato il testo sul libretto per scoprire con un certo stupore che è segnata come strumentale, quando non lo è affatto. Normale chiedersi a questo punto quale sia il significato…

Come ho detto, l'effettistica sinfonica è molto molto presente in "Infected Purity", ma sono poche le tracce dove ci si discosta dall'assalto diretto per dare un ruolo di primo piano alle orchestrazioni. Quando accade ciò, i brani si tingono di un'atmosfera crepuscolare, quasi gotica. "Sadness And Empathy" e "Flickering Rituals" sono dei veri e propri momenti di epicità che donano respiro all'album, senza perderne il filo conduttore; i ritmi si fanno più cadenzati e l'influenza del death melodico più evidente. Penso siano i pezzi che ho ascoltato con più piacere, tuttavia l'intera scaletta di per sé non conosce momenti di debolezza vera e propria.

In un certo senso "Infected Purity" è un disco pensato per nessuno: troppo sinfonico per chi ama gli assalti diretti; troppo concitato per chi vuole lunghe partiture orchestrali, con tanto di intro, intermezzo e outro di parecchi minuti ("Altar Of Eclipse", "Shadowgloom" e "Nocturne"); troppo pulito per chi dal black metal chiede una certa aura tenebrosa; troppo estremo per chi cerca invece partiture ad ampio respiro. Non fate però l'errore di vedere la mancanza di un target specifico come un difetto, i Rotting Flesh hanno confezionato un album con sonorità a tratti personali e con un marchio di fabbrica definito, forse non adatto a tutti gli stati d'animo ma che se preso nel momento giusto può dare qualche soddisfazione. Penso che questo sia possibile proprio grazie al loro status di band di culto, senza troppe preoccupazioni sul dover piazzare il prodotto.

In conclusione, se non capite i Rotting Flesh, fatevene una ragione: sappiate che loro andranno dritti per la propria strada, in esclusiva per chi vuole ascoltare. Se volete essere parte di ciò, il lavoro completo è ascoltabile sulla pagina Bandcamp della Symbol Of Domination e la versione digitale ha un prezzo misero. Io in prima persona devo ammettere che non sono troppo entusiasta di "Infected Purity", però se ne siete rimasti incuriositi forse potrebbe essere il disco che fa per voi.