ROW OF ASHES – Let The Long Night Fade
Gruppo: | Row Of Ashes |
Titolo: | Let The Long Night Fade |
Anno: | 2017 |
Provenienza: | Regno Unito |
Etichetta: | Third I Rex / The Braves Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 38:49 |
I Row Of Ashes sono un quartetto inglese, formatosi nel 2015 in quel di Londra, che si presenta con l'album di debutto "Let The Long Night Fade". E se è vero che c'è del marcio in Danimarca, temo che anche nella non distante isola britannica non sia proprio tutto perfettamente in ordine, dal momento che questo lavoro non ha stentato affatto a guadagnarsi un buon posto nella mia personale classifica dei dischi più distruttivi e psicologicamente devastanti che mi siano capitati in mano.
La voce delicata ma decisa — quasi da musical di metà del secolo scorso — di Eliza Gregory ci introduce all'ascolto della titletrack, appoggiandosi a una struttura musicale ruvida e ipnotica, almeno fino a che il pezzo si trasforma in un'esplosione di riff violenti, acidi e dissonanti, accompagnati da sferzanti urla belluine: il risultato è una proposta che nulla ha da invidiare alle più affermate realtà Post-Metal. L'opera si snoda seguendo un andamento bipolare che sarà un po' il leitmotif di tutto l'album, poiché i Nostri ci tengono davvero a farci capire che hanno tonnellate di disturbante malessere esistenziale da scaricarci addosso.
Troviamo lo Sludge sincopato e scabroso di "Descending (A Return)" e "The Hunt And The Herd", il quale pesta a sangue il corpo e violenta impietosamente l'anima in un crescendo di opprimente e rabbiosa follia; ci imbattiamo nelle inquietanti movenze di "Gravesend" e di "Dual Wounds" che svelano un brulichio di psicopatia velenosa e avvolgente; ci lasciamo ingannare dalle cullanti atmosfere oniriche di "12.5907786999999987 55.6852689". Per darvi un'idea di massima potrei citare gli Amenra, i Celeste, certi Kylesa, in alcuni momenti magari anche i Noothgrush e i Thou, ma la verità è che ritengo inutile fare confronti con altri gruppi, dal momento che incontrando dischi del genere si entra in contatto con un'espressività troppo personale. L'unica vera pietra di paragone utilizzabile è il livello di disagio che covate interiormente, il solo metro di misura che potrà permettervi di comprendere una tale insana alienazione.
I Row Of Ashes sembrano musicare un vero e proprio flusso di coscienza fuoriuscente da una personalità estremamente disturbata e sofferente, un compendio di turbinanti assalti alla nostra sanità mentale, la quale viene messa costantemente e duramente alla prova in ogni secondo che compone i quaranta minuti scarsi di "Let The Long Night Fade". E anche durante i momenti più distesi, quando sembra che si possa tirare il fiato, in realtà veniamo soltanto preparati per un'ennesima deflagrazione di cupa e tempestosa furia selvaggia, scaturente dai più neri e insondabili recessi dell'animo.
Credo che avrete ormai compreso che "Let The Long Night Fade" è un disco complesso, acre, selvaggio, molto difficile da assimilare e da interiorizzare. Potremmo parlare di un album asfissiante e tortuoso, sfiancante e tentacolare, ma forse tali parole potrebbero essere delle scuse per distogliere l'attenzione dal vero proposito finale: tirate fuori le palle, foderatevi lo stomaco di amianto e seguite la riga di ceneri.