RUINDOM – In The Eye Of Death | Aristocrazia Webzine

RUINDOM – In The Eye Of Death

 
Gruppo: Ruindom
Titolo: In The Eye Of Death
Anno: 2013
Provenienza: Finlandia
Etichetta: Inverse Records
Contatti: Facebook
 
TRACKLIST

  1. Beyond The Hill
  2. Crawling With The Dead
  3. Demon Call
  4. Past Life Illusion
  5. Perfect World
  6. Sordid Price
  7. Where The World Is Gone
  8. In The Eyes Of Death
DURATA: 36:33
 

Dalla Finlandia ci giunge l'ennesimo parto prodotto in maniera cruda e sporca, un lavoro di death metal in pieno stile retrò e a offrircelo sono i Ruindom. "In The Eye Of Death" è un disco di stampo classico, uno di quelli in cui vengono presentate idee e soluzioni ormai ripetute migliaia di volte nel corso degli anni.

Non è la riproposizione di stilemi noti a ledere la qualità di un album che fa della robustezza e della ruvidità le armi migliori, infatti sono altri i problemi che attanagliano la scaletta non convincente. Il sostegno ritmico della sei corde è a dir poco debole, la solistica non poi così centrata e spesso nemmeno in grado di combinarsi efficacemente con gli innesti melodici, mentre il comparto basso-batteria non riesce a bypassare il limite di una impostazione piacevolmente usuale e nulla più; il primo è maggiormente degno di nota col suo ringhio, al cospetto della seconda impegnata nel mantenere in piedi la composizione tramite una serie di soluzioni volutamente lineari.

"In The Eye Of Death" è un album canonico al quale mancano i brani di spicco, la qualità è livellata su un'accettabile sufficienza priva di picchi e perpetua il suo avanzamento costante, non portando con sé nessun tipo di sussulto che autorizzi l'ascoltatore a garantirgli un posto all'interno del lettore. È una delle tantissime uscite che amaramente mi tocca definire dozzinale e che proprio per tale motivo rischia di passare quasi inosservata.

I Ruindom possiedono qualche cartuccia da sparare, non possono però affidarsi esclusivamente alle basi del genere per sostenersi. Pur decidendo di mantenere l'aspetto produttivo scarno, prendendo inoltre spunto da ciò che di buono hanno realizzato con questa prima opera, dovranno però puntare a curarne maggiormente la consistenza per aumentare sia l'impatto che la varietà del composto. Non servono necessariamente stravolgimenti nella costruzione dei pezzi, ma almeno mostrare un po' di carattere, che è ciò che mi attendo da loro in futuro.