SATARIAL – Lunar Cross
Gruppo: | Satarial |
Titolo: | Lunar Cross |
Anno: | 2014 |
Provenienza: | Russia |
Etichetta: | Satanath Records / Metallic Media / Black Plague Records |
Contatti: | |
TRACKLIST
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DURATA: | 1:00:54 |
I Satarial sono da oltre vent'anni uno dei nomi più chiacchierati della scena metal russa, a partire dalla loro presunta formazione nel 1989 come Ad Maiorum Satan Glorium, prima del debutto ufficiale nel 1993 sotto l'attuale nome. All'epoca autori di un folk-black metal dalle tematiche variamente pagane, con i primi lavori volutamente e sfacciatamente dissacranti (che mi hanno per certi versi ricordato i Death SS nell'approccio teatrale) misero il proprio nome sulla mappa dell'allora giovanissimo ambiente est-europeo.
Dopo i dischi dalle tinte cyber-industrial degli anni '00 (ricordiamo per esempio la loro versione della celebre "Herr Mannelig" contenuta nell'album "LateXXX" del 2006), è arrivato un lungo silenzio durante il quale si è parlato più delle polemiche intorno alle loro performance che della musica vera e propria. Fortunatamente, grazie anche alla Satanath Records, in qualche modo sono riusciti a ritornare al lavoro in studio con un'uscita nell'estate 2014, ancora una volta perseguitata dalle discussioni.
La copertina di "Lunar Cross" sottolinea un chiarissimo salto iconografico dal culo foderato di lattice visto in precedenza, con un prepotente ritorno all'immaginario black metal. La creatura di Lord Seth e Angel Bust è tornata ad adorare il capro, senza per questo dimenticare i trascorsi più elettronici, come possiamo sentire già nella traccia iniziale e in "Horned One" (il pezzone di lancio con tanto di video ufficiale). Il disco prosegue per gran parte su queste coordinate industrialmente black metal e a loro modo molto orecchiabili, per esempio con i cori femminili di "Spell Of Formation" e "Baptized By Fire And Sword" (della quale è inclusa anche una versione in russo come traccia nascosta a fine disco).
I contenuti sono molto familiari, streghe, perversi rituali, demoni e incantesimi di forgia nera; la lenta e oscura "Witches Night" ne è un ottimo esempio. I brani non tentano di strafare, allungandosi a oltranza sui loro ritmi martellanti, restano invece in genere tra i quattro e i sei minuti e cercano di variare quanto possibile al proprio interno.
"Lunar Cross" è album piuttosto solido, che molto probabilmente farà la felicità dei fan di lunga data, presumibilmente soprattutto quelli che non avevano gradito del tutto la loro svolta cibernetica. Pur non tornando (direi fortunatamente) al folk-black metal degli anni '90, si può dire che i Satarial abbiano trovato una nuova strada che mettesse insieme le loro varie anime.