SCOLOPENDRA CINGULATA – Kuoltuu Kaikin Kohetah
La Scolopendra cingulata è una delle bestie più immonde esistenti, un miriapode contro il quale l’unica soluzione è lo sgancio di una bomba termonucleare. Potrete capire quindi la mia curiosità nel leggere il nome di questo sestetto proveniente dalle lontane lande del Kazakistan e approcciarmi al loro primo EP, unica opera del genere nella loro discografia composta da vari demo e split.
“Kuoltuu Kaikin Kohletah” consta di quattro tracce di black metal piuttosto grezzo e ortodosso, con qua e là vaghi richiami a mostri sacri del genere: sono intuibili infatti cenni alla maestosità degli Emperor e alle atmosfere del Burzum di “Filosofem”, che rendono l’opera dei Nostri leggermente derivativa ma senza scadere nel citazionismo più esplicito. Le composizioni si mantengono più o meno sullo stesso stile per tutta la durata del disco, che presenta quindi una certa omogeneità, pur spaziando anche su lidi acustici e atmosferici di tanto in tanto. Questa caratteristica, unita alla brevità dell’opera (siamo poco sotto la mezzora), fa sì che l’ascolto scorra via senza momenti di stallo o particolari scossoni, risultando abbastanza godibile nel complesso.
I titoli, così come i testi, sono in cirillico, per cui totalmente inintelligibili per il sottoscritto, se non con l’aiuto del fido Google Translate, il quale ci suggerisce tematiche storiche e belliche.
“Kuoltuu Kaikin Kohletah”, in definitiva, è un disco che non innova e non ci propone nulla di particolarmente originale, ma al quale sicuramente gli amanti del genere riusciranno a dedicare volentieri un po’ del proprio tempo.