SCORN – Winds Of Torment
Con gli Scorn torno a parlare di thrash metal, un genere che forse non avrà grande spazio tra le nostre pagine aristocratiche, ma che d’altro canto continua a mietere un certo grado di successo, seppur con alti e bassi di popolarità. Sebbene l’esplosione del revival del thrash metal vecchia scuola sia avvenuto più di dieci anni fa, non è affatto raro vedere soccombere di nuovo al fascino di questo genere formazioni vecchie e nuove, provenienti da retroterra culturali diversi.
Gli Scorn, formatisi solo nel 2021, sono tra questi. La loro biografia è scheletrica, di questa band francese sappiamo solo che una volta fondata si è fiondata in studio per registrare una mezzora abbondante di musica, che è andata a comporre l’album di debutto intitolato Winds Of Torment. Un profilo tanto breve si sposa alla perfezione con l’approccio aggressivo del disco, che non ha tempo da perdere in divagazioni.
Nonostante ci sia poco nel loro modo di presentarsi che attiri lo sguardo, se spostiamo l’attenzione sul lato musicale la situazione è ben diversa: lo stile è tutto fuorché semplicistico, nel thrash metal degli Scorn troviamo davvero tanti momenti che mettono in mostra la tecnica strumentale. Winds Of Torment risulta però lontano dalle suite strumentali, dalle fughe e dalle divagazioni, al contrario risulta granitico e non lascia molto spazio ai passaggi accattivanti, preferendo invece utilizzare la preparazione tecnica per trovare nuovi modi per colpire alla vecchia maniera, come succede ad esempio nei ritmi in controtempo di “Resilient”.
Pur mantenendo la stessa struttura dei brani per quasi tutto il lavoro (difficile parlare per i dodici intensi secondi di “Scorn”), gli Scorn fanno lo sforzo per proporre qualcosa di più, per quanto la varietà manchi e questo renda le fasi finali dell’album un po’ meno interessanti del resto. Fra le influenze che emergono si possono citare Coroner, Revocation, Overkill e Testament, ma il modo di suonare è molto crudo, diretto e sconfinante nel death. In tal senso la voce di Manu, che abbiamo già potuto ascoltare nei Death From Above, è l’aspetto che tende più verso questa direzione.
Complessi, ma mai cerebrali, gli Scorn dimostrano di essere in grado di scrivere musica che va dritta al punto, decisa e convincente. Winds Of Torment, pur non essendo un lavoro particolarmente originale, suona piuttosto maturo per un debutto, segno evidente che i musicisti sanno quello che stanno facendo.