SEDNA – The Man Behind The Sun
Gruppo: | SednA |
Titolo: | The Man Behind The Sun |
Anno: | 2019 |
Provenienza: | Italia |
Etichetta: | Spikerot Records |
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TRACKLIST
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DURATA: | 33:46 |
L’essenza di una band concentrata in un solo brano, spesso mastodontico (Bell Witch, anyone?); la consapevolezza che premere pausa significa interrompere un continuum e perdere irrimediabilmente il filo del discorso; la necessità di dover prestare più attenzione del dovuto: i dischi monotraccia rappresentano una sfida non indifferente per un ascoltatore, figuriamoci per chi deve scriverne. Con il loro terzo lavoro in dieci anni, intitolato The Man Behind The Sun, i SednA di Cesena hanno scelto di condensare le loro capacità e il loro messaggio in un concept di poco più di mezz’ora di durata, alla cui base sta l’idea del viaggio inteso come scoperta e rinascita e in cui troviamo dal post-metal al doom, dall’ambient al black. Un prodotto relativamente breve ma dal peso specifico notevole.
Leggo che una delle chiavi di lettura scelte dai SednA per accompagnarci con loro in questo percorso è quella mitologica; non vorrei finire totalmente fuori tema ma la combo titolo-copertina di Samuele Innocenti mi ha fatto venire in mente un mito in particolare, quello di Icaro. La storia è probabilmente nota ai più: un misero essere umano che in una sorta di delirio di onnipotenza vola troppo vicino al Sole, il quale scioglie la cera che tiene insieme le sue ali e lo fa precipitare in mare. Nel testo dell’unico brano del disco troviamo d’altra parte «Falling down – To the lowest part of the soul / Swimming in the air – The warmth is melting the skin on our face […] / Finding the strength to become a God / […] The Man became a God», quindi spero di non essermi allontanata troppo dall’idea della band. In ogni caso, Icaro o non Icaro, abbiamo a che fare con un individuo che si rende conto di essere parte dell’infinito e cerca di raggiungere il Padre, elevandosi fino a lui, fino al Sole, finendo per trovare un’antica verità e diventare egli stesso il Dio, il Padre. Nessuno finisce annegato in mare, la verità mistica che ci lega a questo mondo ci viene rivelata: forse tutto sta semplicemente nel fonderci nell’infinito, diventando parte del suo flusso.
Se vogliamo lasciare per un attimo la mitologia da parte e concentrarci soltanto sull’aspetto musicale che caratterizza il disco, va detto che The Man Behind The Sun lascia in realtà diversi momenti di respiro all’ascoltatore, senza tentare di vomitargli addosso accordi su accordi ma prendendolo per mano e mostrandogli le varie sfaccettature e i diversi generi cui la traccia attinge e che abbiamo nominato in precedenza. C’è un’evidente componente cosmica di base, ce ne accorgiamo dai primissimi secondi: la voce, la batteria e gli accordi non sono puri né grezzi ma avvolti da un’aura eterea che ce li fa percepire quasi distanti, come si trattasse di un’eco. The Man Behind The Sun si apre gradualmente e cresce, cresce, aumenta di spessore fino al climax finale, quello in cui l’uomo diventa Dio, il Sole, il Padre, il Figlio. Senza nemmeno accorgermene è passata mezz’ora e sono qui a cercare di capire se io abbia o meno colto tutte le sfumature che i SednA hanno voluto dare a questo lavoro, il punto però è che probabilmente a ogni nuovo ascolto finirò per scovare cose che non avevo notato in precedenza.
Con The Man Behind The Sun, i SednA hanno saputo sciogliere la mia — un po’ pregiudiziale lo ammetto — diffidenza nei confronti dei dischi di una sola traccia, dimostrandomi che mezz’ora in fondo non è un tempo lungo, che a volte ti sembra molto più breve quando sei in compagnia di qualcuno che ha molto da raccontarti e lo fa con sapienza, talento e mantenendo altissima la tua soglia di attenzione. Tutti noi possiamo essere quell’uomo dietro al Sole e ciò non significa necessariamente fare una brutta fine: potremmo persino finire per scoprire verità inaspettate. Ottimo lavoro.