SEPULTURA – Blood-Rooted
Esistono diversi modi per spillare soldi ai fan o ad acquirenti sprovveduti, certamente nel 1997 era ancora più facile farlo, poiché i dischi si vendevano in quantità e Internet non era così diffuso né per ottenere file musicali né per informarsi sulle nuove uscite. Per i Sepultura si tratta del primo anno dopo l'abbandono di Max Cavalera, così la Roadrunner decide di cavalcare questo cavallo vincente e di razza con una bella compilation ricca (!) di cover, pezzi dal vivo e altre testimonianze di registrazioni passate. Insomma il classico polpettone buono per ogni neofita, ma succulento anche per gli sfegatati, come dovrebbe fare capire il bollino stampato in copertina che recita «over an hour of live and rare material». Andiamo ora a vedere perché questa frase non corrisponde alla verità.
Agli occhi di un metallaro del ventesimo secolo "Blood-Rooted", comunque lo si guardasse, era un'uscita monca: considerandolo un best of, mancava di troppi classici come "Dead Embryonic Cells", "Arise" ed "Escape To The Void" tanto per citarne alcuni, specie perché dei diciotto pezzi in scaletta ben sette non sono opera di Andreas Kisser e soci. La mezza dozzina di tracce dal vivo era poca cosa paragonata agli allora sei album incisi, mentre le versioni demo di "Dusted" e "Roots Bloody Roots" non costituivano in alcun modo una chicca, così come il diverso missaggio offerto da DJ Lethal (sigh!) a "Lookaway" o "Mine", pezzo appena discreto realizzato in collaborazione con Mike Patton, che vive di una rabbia insana che esplode dopo essere stata confinata dentro a barriere claustrofobiche. Infine nemmeno le sei cover avrebbero potuto salvare la situazione, per quanto risultasse esotico leggere che "War" fu incisa nel lontano 1976 da Bob Marley (gli autori sono Colin Eric Allen e Carleton Barrett dei The Wailers). Personalmente nessuna di queste mi ha esaltato particolarmente, la mia preferita resta comunque la scheggia hardcore "Crucificados Pelo Sistema" opera dei Ratos De Porão, al contrario "Procreation (Of The Wicked)" è eccessivamente quadrata.
Ora torniamo al 2013 e concentriamoci sulle canzoni registrate nel marzo del 1994 a Minneapolis. Se nel periodo di uscita di "Blood-Rooted" non esistevano testimonianze live complete e professionali su cd o musicassetta — custodisco ancora gelosamente una musicassetta ereditata dalla collezione di mio padre intitolata "Boys From Brazil" e registrata come bootleg nel 1991 a Lille, in Francia — dal 2002 chi volesse ascoltare i VERI Sepultura in questa veste può optare per il doppio album e le quasi due ore di "Under A Pale Grey Sky". Ergo, questi otto brani non sono di certo imprescindibili, anzi.
Aggiungete a quanto scritto che nelle varie ristampe del catalogo dei Sepultura sono presenti qua e là tutte le cover e le b-side, e che il libretto a otto pagine è scarno e abbozzato tanto da sembrare una presa in giro (la copertina lo è sicuramente!), la conclusione non potrà che essere scontata: boicottate "Blood-Rooted" e tutte quelle operazioni commerciali tese a speculare sui fan che — ancora — acquistano il materiale dei propri beniamini. Roadrunner qui ha davvero esagerato, a differenza invece di quanto fatto con "The Roots Of Sepultura" dove ripropose a distanza di pochi mesi dall'uscita di "Roots" quel celebre disco accompagnato da un intero cd bonus completo di libretto ricco e approfondito.
Nota finale: il sottoscritto ha commesso vari errori da giovane nell'acquisto di alcuni album, ma in questo caso è innocente, infatti la compilation qui trattata la ricevette in regalo intorno al 2003!