SHABDA – Tummo | Aristocrazia Webzine

SHABDA – Tummo

 
Gruppo: Shabda
Titolo:  Tummo
Anno: 2014
Provenienza:  Italia
Etichetta: Argonauta Records
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TRACKLIST

  1. Kamakhya
  2. 619 – 626 Hz
  3. Aurora Consurgens
DURATA: 45:02
 

Eccomi qui a parlarvi nuovamente di Shabda, dopo avervi proposto in passato la recensione del debutto "The Electric Bodhisattva", il racconto di una serata in compagnia di Marco e Anna e il report del loro indimenticabile esordio live. Finalmente posso ora presentarvi ufficialmente "Tummo", il secondogenito del progetto piemontese, uscito agli inizi dell'anno sotto l'egida di Argonauta Records.

"Tummo" (vocabolo il cui significato designa una particolare forma di meditazione), che riprende concettualmente e musicalmente le orme del suo predecessore, si apre con suoni minimali ed enfatici che vanno via via espandendosi, designando fin da subito il carattere dell'intera opera: è immediatamente tangibile una costruzione atmosferica profondamente mistica, innegabilmente radicata in un substrato ideologico che è il cardine indiscusso del lavoro del trio.

Le vibrazioni spirituali di cui il disco è impregnato sono onnicomprensive, lineari ma magmatiche, rilassanti ma foriere di tensioni. Le energie immesse all'interno di "Tummo" sono dilatate pulsazioni emanate da un immenso nucleo di forza vitale, una struttura fondamentale che contiene ogni sfumatura esistente tra lo zenit e il nadir di Shabda, dai tratti più rituali a quelli più distensivi, passando per i momenti più nervosi e atavici.

Questo album è un viaggio che parte dal microcosmo personale di ognuno di noi e approda a un macrocosmo di antimateria trasformata in un sistema entropico molto simile a una visione caleidoscopica: i colori e i suoni si sovrappongono, si confondono, si amalgamano, nidificano, crescono e muoiono… Per poi rinascere nell'istante successivo sotto diversa forma.

Potremmo parlare di Drone, di Doom, di arte rituale, ma non è di certo questo il metodo con cui approcciare un'opera simile; la visione minimale del suono che già spadroneggiava in "The Electric Bodhisattva" si è ulteriormente evoluta, arrivando a generare una gamma di sensazioni potenzialmente infinita, ed è proprio questo il punto focale del disco. Shabda qui ha trasceso gran parte della valenza etimologica e semantica del concetto di musica, poiché "Tummo" è vita e morte, è una dimensione che contiene tutto e che non contiene nulla, è un'infinitesimale particella di energia che racchiude al proprio interno le vastità di innumerevoli universi.

"Tummo" è un'estasi intensa e pura, è un capolavoro da cui ogni mente dovrebbe trarre il proprio sostentamento.