SLEGEST – Løyndom | Aristocrazia Webzine

SLEGEST – Løyndom

 
Gruppo: Slegest
Titolo:  Løyndom
Anno: 2013
Provenienza:  Norvegia
Etichetta: Dark Essence Records
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TRACKLIST

  1. Ho Som Haustar Aleine
  2. Rooted In Knowledge
  3. I Slike Stunder
  4. Løgna Sin Fiende
  5. The Path Of No Return
  6. Faceless Queen
  7. Dirt Life Death
  8. Past Burden Strenght
DURATA: 34:58
 

Senza contare una fugace apparizione nel 2012 con un ep da tre brani, "Løyndom" è la prima e unica opera di Slegest, progetto che per il norvegese Ese è un po' la quadratura del cerchio. Dopo essersi occupato per oltre un lustro delle chitarre nel black'n'roll dei Vreid, si è allontanato dalla band (permettendole, tra l'altro, di inserire tra le proprie fila come rimpiazzo un altro ex-Windir), portandosi dietro tutto il lato "n'roll" per questo nuovo progetto.

Nonostante una formazione completa dal vivo, in studio è il solo Ese a occuparsi di tutti gli aspetti della sua creatura, facendole assumere una forma che molto deve ai Darkthrone del "vecchio nuovo corso", quelli di "The Cult Is Alive". Il sound generale è infatti prevalentemente di matrice heavy, cui però si approssimano delle chitarre distorte e, appunto, black'n'roll: tutto si risolve dunque in oltre mezz'ora di canzoni per lo più caciarone, dove gli umori "oscuri" tipici del black metal sono solo delle vaghe sensazioni ("The Path Of No Return", probabilmente il brano migliore del lotto) e a farla da padrona è la chitarra. Rispetto a Fenriz e Nocturno Culto, Ese — che si è occupato anche del grosso di produzione e mixaggio — sceglie suoni molto più caldi: scordatevi il gelo norvegese, qui al massimo potete prendere il sole in un pomeriggio d'estate in mezzo ai boschi.

Il perenne mid-tempo su cui l'intero disco si muove rende la proposta organica e compatta, ma allo stesso tempo non concede grande spazio alle variazioni: nessuna sorpresa all'interno dell'album, così come inizia finisce, nessun picco emotivo, nessun picco di cialtronaggine, nessun picco punto e basta. Formalmente ineccepibile, contenutisticamente abbastanza semplice, "Løyndom" troverà spazio solo tra chi soffre di astinenza da ibridazioni anni '80. Un divertissement fondamentalmente inoffensivo.