SORCIER DES GLACES – The Puressence Of Primitive Forests | Aristocrazia Webzine

SORCIER DES GLACES – The Puressence Of Primitive Forests

 
Gruppo: Sorcier Des Glaces
Titolo: The Puressence Of Primitive Forests
Anno: 2011
Provenienza: Canada
Etichetta: Mankind's Demise Records
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TRACKLIST

  1. Deathlike Silence
  2. …Et Les Anges Périrent Sous La Neige
  3. Through The Veils Of Frost
  4. Cohort
  5. Winter Eternal
  6. From The Deepest Pits Of Hell
  7. Tombworld
  8. Gateways To The World Of Lucifer
  9. Tormentor I [cover Tormentor]
DURATA: 55:52
 

I Sorcier Des Glaces sono un duo canadese ormai noto nell'underground black. Attivi sin dal finire degli anni Novanta (il debutto "Snowland" è targato 1998) e dopo cinque anni di pausa dal secondo lavoro "Moonrise In Total Darkness" datato 2006, Sébastien "Roby" Robitaille (basso, chitarra e voce) e Luc Galìn (batteria) rientrano in scena in questo 2011 sia con la riproposizione del disco di debutto (che vedrà la luce a dicembre) che concedendosi una terza uscita di buon valore a titolo "The Puressence Of Primitive Forests".

Se dopo un primo ascolto mi fosse stato chiesto quando questo disco fosse stato dato alle stampe, avrei giurato che per stile e suono si fosse intorno al periodo storico più rilevante dell'epoca black metal, il lustro iniziale degli anni Novanta. È gelido, tagliente, naturalmente coinvolgente, tanto da emanare sensazioni forti e al tempo stesso conosciute ricollegabili a gruppi quali Darkthrone e Immortal (soprattutto), oltre a una certa epicità nera e melodica di matrice Dissection; una prestazione in cui l'accoppiata blast beat più riffato tagliente viene spesso a contatto. Il binomio è classico quanto lo sono le aperture in acustico, le atmosfere innevate e l'alone di cattiveria offerto dalle tastiere mai invadenti, bello a tal proposito un brano come "…Et Les Anges Périrent Sous La Neige" che racchiude un po' tutte le caratteristiche elencate.

Le ambientazioni intrise da quel velo malinconico perenne instaurato dall'alternarsi di prestanza e intimismo, scanditi dall'umore variabile delle sei corde, sono un'importante costante interna al sound. Pezzi quali "Through The Veils Of Frost" e "Winter Eternal" potrebbero essere stati prodotti da Abbath e soci, lì in mezzo a quelle nevi norvegesi che tante volte hanno fatto da contorno ai loro video e alle foto.

"The Puressence Of Primitive Forests" è decisamente retrò, magari non privo di pecche, peraltro non legate alla struttura compositiva del lavoro quanto perlopiù all'operato dietro al mixer che lascia qualche perplessità per quanto concerne il suono della batteria o più precisamente del rullante che manca di vitalità.

Non c'è nessuna reinterpretazione, non ci sono inserimenti strani o derive post, questo è black metal scritto, suonato e prodotto con la coscienza di chi sa di avere come unico interesse quello di far ascoltare una prestazione che ancora una volta ci ricordi piacevolmente cosa il periodo d'oro del genere sapeva regalare e i Sorcier Des Glaces vi riescono. Se non riuscite a distaccarvi da quel modo di vivere il black, un album simile riceverà facilmente i vostri favori; in caso contrario, fossi in voi un paio di giri glieli farei fare ugualmente, poiché possiede un certo fascino.