SOUL DISSOLUTION – Stardust
Proprio come due anni fa, all’uscita del bel “Pale Distant Light”, i Soul Dissolution hanno rappresentato per me un ritorno al confronto con la musica e con la scrittura. Sono state settimane molto impegnative, durante le quali “Stardust” mi ha accompagnato più e più volte, permettendomi di scoprirne sia i punti più luminosi che quelli più oscuri, ma andiamo con ordine.
Come probabilmente sapete, i Soul Dissolution sono un duo belga (Acharon alla voce e Jabawock a tutto il resto) dedito a quella forma di post-black metal che tanto successo ha raccolto nell’ultima decina di anni. Forte della meravigliosa copertina — opera dello stesso Jabawock — “Stardust” porta il progetto in quella dimensione astrale che ormai da tempo è di casa nel mondo del (post-)black metal.
Un etereo brano strumentale offre una prima visione dell’infinità cosmica con la quale stiamo per confrontarci, avviando così il nostro viaggio attraverso le profondità del cosmo e dell’essere umano. Con “Circle Of Torment” entrano in gioco i riffoni e lo scream di Acharon, accompagnato dalle insistenti linee melodiche di chitarra. Questi sono gli aspetti musicali su cui si fonda il grosso di “Stardust” (inclusa la più sostenuta title track), per un totale di quattro brani cantati che si aggirano tra gli otto e i dieci minuti, oltre alle due brevi strumentali (bellissima in particolare “Mountain Path”).
L’album ci offre tante ottime occasioni per tentare di raggiungere il contatto con le più lontane aree della galassia, nonché del nostro io più profondo. L’immensità dell’universo (come avveniva in “Toward Akina” dei Seventh Genocide) riflette infatti quella del nostro potenziale umano, mentre la chitarra si avventura in riff molto agallochiani e ci solleva ben al di sopra del bollente mare della vita.
Se vi piacciono tutte le cose accennate nei paragrafi precedenti e siete grandi amanti del post-black metal di questo tipo, “Stardust” è un disco molto ben fatto e rientra sicuramente tra quelli da avere per quanto riguarda l’anno in corso. Il duo belga ha raggiunto un notevole grado di maturità rispetto all’esordio e padroneggia ormai la materia senza problemi, senza sconfinare più del necessario.