SOULCARRION – Soulcarrion

Per capire che i Soulcarrion tengono molto al proprio anonimato, è sufficiente dare una rapida occhiata alla desolazione della sezione contatti di questa recensione. Della formazione polacca, infatti, sappiamo soltanto che viene da Varsavia, si tratta di un duo che ha debuttato lo scorso anno con Infernal Agony e che l’omonimo EP Soulcarrion è la sua seconda fatica. Punto.

I quattro nuovi brani, per un totale di circa quattordici minuti di musica, mantengono una certa continuità stilistica con il lavoro precedente, pur con alcune sostanziali differenze. Mateusz Sibila, il turnista alla voce nell’album di debutto, qui compare soltanto in “Piles Of Ashes”, mentre le tracce rimanenti sono affidate a tal Vesper Locust. I Nostri, inoltre, abbandonano la drum machine per usufruire dell’abilità di Darek Młody (Hellfuck, Squash Bowels e molti altri), arruolato come turnista. Il risultato è sempre un death metal massiccio e condito da assoloni e riff tritaossa, che pesca a piene mani dal bagaglio della vecchia scuola statunitense e della scena polacca con una certa preferenza verso i Vader. Rispetto al primo capitolo, però, i singoli episodi appaiono meno furiosi e più strutturati, segno di un crescente impegno a livello di songwriting, mentre i suoni risultano meno artefatti e più coinvolgenti, rendendo più interessante l’esperienza di ascolto.

Quello dei Soulcarrion è un lavoro senza grandi pretese che però si fa ascoltare a ripetizione con grande piacere e che dimostra una certa volontà nel volersi migliorare da parte del gruppo, pur restando fedele a se stesso. Dal canto suo Godz Ov War si riconferma un ottimo araldo del Male in terra polacca. Se la vecchia scuola è il vostro pane quotidiano, allora questo EP potrebbe fare al caso vostro.