Sphere - Blood Era | Aristocrazia Webzine

SPHERE – Blood Era

Gruppo: Sphere
Titolo: Blood Era
Anno: 2022
Provenienza: Polonia
Etichetta: Deformeathing Production
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TRACKLIST

  1. The Age Of Contempt
  2. Conquer The Christians
  3. Blood Era
  4. Eternal War
  5. Scars Of Sanctity
  6. Heralds Of Pestilence
  7. Icon Of Sin
  8. I Am Death Incarnate
  9. Nails
DURATA: 43:25

Con Blood Era, licenziato da Deformeathing Production nel maggio di quest’anno, gli Sphere festeggiano i vent’anni di attività interrompendo il lungo silenzio che aveva seguito l’uscita per la stessa etichetta di Mindless Mass nel 2015. Non è la prima volta che la formazione di Varsavia compare sulle pagine di Aristocrazia, anni or sono infatti abbiamo parlato del loro secondo album Homo Hereticus (Masterful Records, 2012), e la recensione della loro quarta fatica può essere una buona occasione per tracciarne l’evoluzione nel corso del tempo.

Nel decennio che separa le due uscite, gli Sphere hanno modificato radicalmente la propria line-up, con l’unica eccezione del batterista Th0rn, parte del progetto sin dal 2002. In particolare l’ultimo biennio ha visto l’ingresso di nuovi cantante, bassista e secondo chitarrista, un vero e proprio ribaltone che ha avuto conseguenze anche sul piano musicale.

Sul piano concettuale, invece, la formazione polacca si lascia ispirare dal Libro della Rivelazione, i cui brani diventano metafore per scagliarsi contro la Chiesa. Un tema, quello dell’anticlericalismo, che in apparenza può sembrare un cliché trito e ritrito, ma che in un Paese così radicalmente cattolico e bigotto come la Polonia acquista un senso più profondo.

I nove brani di Blood Era riprendono e ampliano ulteriormente gli sviluppi del lavoro precedente, in cui i Nostri avevano abbandonato le suggestioni vaderiane di Homo Hereticus a favore di sonorità più orientate verso la scena statunitense, sulla scia di formazioni come Nile, Hate Eternal e in misura minore Vital Remains. L’aumento della durata dei brani — l’episodio più breve, “Icon Of Sin”, sfora abbondantemente i tre minuti e mezzo — è accompagnato da una maggior complessità degli stessi, che risultano sufficientemente vari e ben scritti a partire dalla traccia di apertura: sezioni dominate da un implacabile muro di batteria — il trigger c’è, si sente e fa miracoli — cedono il passo a passaggi più posati con cambi fluidi e ben gestiti. Molto interessante anche la successiva “Conquer The Christians”, che vede la presenza di ben due ex Vital Remains come ospiti: si tratta di Dave Suzuki, che si occupa dell’assolo di chitarra, e di Damien Boynton che si alterna a Visnia nel cantato. Riff ben scritti, in bilico tra ricerca melodica e tecnicismi, assoli ben studiati e intro che aggiungono un po’ di atmosfera (penso all’incipit industrialeggiante di “Eternal War” o alla chitarra mediorientale di “Heralds Of Pestilence”) contribuiscono a rendere estremamente digeribili i quasi tre quarti d’ora del disco, così come le doti del cantante in grado di spaziare dallo screaming più ferale a un growl quasi brutal.

Gli Sphere sono diventati una band molto diversa rispetto a quella di cui avevamo parlato un decennio fa. Il quintetto polacco, complice l’afflusso di nuova linfa, ha saputo delineare un sound più personale e meno primitivo rispetto alle origini. Blood Era è un buon disco death metal, capace non solo di mostrare la crescita del quintetto, ma anche di tenere incollato l’ascoltatore.