SQUIDHEAD – Cult[ist] | Aristocrazia Webzine

SQUIDHEAD – Cult[ist]

 
Gruppo: Squidhead
Titolo: Cult[ist]
Anno: 2018
Provenienza: Belgio
Etichetta: Autoprodotto
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TRACKLIST

  1. Abyssal Worshippers
  2. Mantra Of Insanity
  3. Awakening
  4. Lucid Nightmares
  5. Mad Painter
  6. Whispers Of The Deep
  7. Torn Skies
  8. Verbis Diablo
DURATA: 40:48
 

A distanza di quattro anni dalla pubblicazione dell'EP "Prohibition", torna a farsi vivo il progetto Squidhead. Quella che era nata come una band sulle spalle del solo The Painter (Pierre "Pish" Minet) si è poi tramutata, di fatto, in un gruppo vero e proprio con l'ingresso in scena di due compagni di avventura, The Crawler al basso e The Orator alla voce.

Possiamo considerare "Cult[ist]" il debutto a tutti gli effetti: un album di otto tracce che in buona parte riprende quanto mostrato nella mini-prova passata, affidandosi a una prestazione strumentale moderna in bilico fra Death Metal e Djent, con una componente industriale a far da collante a una prova notevole per compattezza.

Riff spessi (mai esageratamente difformi), tonnellate di groove, sintetizzatori che irrobustiscono atmosfere oscure e sinistre adatte a supportare la tematica lovecraftiana sulla quale è imperniata l'opera, batteria martellante, linee melodiche e aperture solistiche in grado di diversificare e alimentare anche il lato più tecnico ed espressivo della proposta. In pratica, non c'è nulla che non vada in "Cult[ist]" e pezzi come "Abyssal Worshippers", "Awakening", "Lucid Nightmares", "Mad Painter" o "Torn Skies" ne presentano al meglio la pesantezza e il fascino dal gusto artificiale.

Gli Squidhead ci propongono un'uscita massiccia, quadrata e adatta soprattutto a chi fruisce abitualmente delle forme più odierne di metal. "Cult[ist]" necessiterà comunque di vari giri nel lettore anche da parte di costoro, per far si che l'orecchio ne possa apprezzare i minimi ma piacevoli dettagli che lo rendono interessante.