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STEAK – Slab City

 
Gruppo: Steak
Titolo: Slab City
Anno: 2014
Provenienza: Inghilterra
Etichetta: Napalm Records
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TRACKLIST

  1. Coma
  2. Liquid Gold
  3. Slab City
  4. Pisser
  5. Quaaludes Ed Interludes
  6. Roadhead
  7. Machine
  8. Hanoid
  9. Rising
  10. Old Timer D.W. [traccia bonus]
DURATA: 48:11
 

Gli Steak hanno firmato per Napalm Records e tramite l'etichetta austriaca hanno dato alle stampe il primo album "Slab City". Dopo i due ep "Disastronaught" e "Corned Beef Colossus", la formazione londinese era attesa al varco: da questi quattro musicisti britannici ci si aspettava una prova di lunga durata con gli attributi e loro per tutta risposta non hanno mancato di segnare il punto a favore.

"Slab City" continua a narrarci la resistenza di questi ribelli desertici nei confronti del malefico Lazarus. Stavolta il libretto inserito nell'uscita contiene una breve storia a fumetti che ne racconta le gesta, che accompagna un'opera fatta di sonorità in stile Palm Desert e ondate psichedeliche. Quarantotto minuti di musica in cui ritroviamo capitoli già editi, seppur lievemente rimaneggiati ("Liquid Gold"e "Machine"), e ben otto episodi nuovi di pacca nei quali i Nostri si scatenano, rilasciando vibrazioni spaziali e calura arida nell'accoppiata composta da "Slab City" e "Pisser" (canzone in cui alla gran prova di Kippa dietro al microfono viene affiancato l'inarrivabile Mr. John Garcia), grooveggiando imperterriti nella trascinante "Roadhead" e introducendo una componente più ruvida, metallica e distorta nella lunga ed epica "Rising".

In tempi non sospetti avevo asserito che il gruppo sarebbe entrato a far parte del giro che conta: avrebbe dovuto soltanto cogliere al volo l'occasione propizia e il disco in questione rappresenta proprio un centro al bersaglio. Del resto non gli si può recriminare davvero nulla, dato che il suono, l'impostazione strumentale dei brani e delle linee vocali, il carattere e le rifiniture sono quelle che ogni appassionato vorrebbe riscontrare in un'uscita del genere.

La produzione di Harper Hug (John Garcia e Mondo Generator) perfetta nell'esaltare l'animo fuzz della proposta e l'opera grafica realizzata da Eduardo Ferigato, essenziale nel dare forma all'immaginario del mondo targato Steak, completano questa gran bella prima prova.

"Slab City" è un acquisto sicuro, uno di quei dischi che lo stereo sarà felice di consumare, è lo stoner rock che ci piace e per il quale vale la pena tirar fuori la grana. Oggi più che mai è doveroso ricordare, soprattutto alle generazioni più giovani e mediaticamente corrotte, che la buona musica per essere apprezzata necessita dell'utilizzo di un formato fisico e originale.